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26 Maggio 2017

Una casa editrice Sui Generis

Come si inizia in questo settore, l’importanza di specializzarsi e i consigli per i più giovani: intervista a Oriana Conte, che pubblica testi originali come il nome che ha scelto per la sua impresa

Claretta Caroppo

Oriana Conte con uno dei suoi autori, Sebastian Scuderi

Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Oriana Conte, giovane e determinata fondatrice della casa editrice indipendente Sui Generis, attiva a Torino dal 2014 e presente per il terzo anno consecutivo al Salone del Libro di Torino.

Come è andata questa edizione?
«Direi bene, è il terza volta che partecipiamo al Salone e negli anni siamo cresciuti. Sui Generis mantiene un approccio particolare con i lettori anche in fiera: i nostri autori hanno avuto a disposizione un palchetto e interagivano con il pubblico, con l’idea di catturare l’attenzione e “disturbare” un po’ tutt»i.

Come nasce Sui Generis?
«Io sono sempre stata una lettrice vorace, ho frequentato un master in editoria e, pur sapendo che il mercato era saturo, volevo puntare su questo settore. Era quindi necessario investire su titoli riconoscibili e originali, penso ad esempio a Storia della filosofia a sonetti di Francesco Deiana e anche su pubblicazioni intrise di ironia come nel caso del Morandazzo, che racconta in tre righe i più grandi film della storia . La lettura è in calo, per questo è necessaria un’offerta non generalista, che si occupi di ambiti non tanto battuti».

Quali sono i nuovi titoli pubblicati dalla vostra casa editrice?
«Per la collana teatro Il Mercante di Monologhi di Matthias Martelli e Antigone – Monologo per donna sola di Debora Benincasa, per quella ironica Gli Adelphi Ignoranti di Sebastian Scuderi (nella foto, ndr), una parodia della celebre casa editrice».

Che consigli ti senti di dare a un giovane autore e a chi ha la passione per l’editoria?
«Prima di tutto, sia che si voglia essere autori che professionisti dell’editoria, essere un lettore forte. Poi se si vuole scrivere è necessario proporsi alle case editrici preparando per bene le mail: evitare errori grammaticali, aggiungere una sinossi della propria opera, inserire delle biografie veritiere. A chi è invece interessato al mestiere dell’editoria consiglio di approfondire le dinamiche reali della vita editoriale e leggere alcuni testi cardine, come E così vuoi lavorare nell’editoria di Alessandra Selmi e Potresti anche dirmi grazie di Paolo Di Stefano».

 

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Categorie: Cultura

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