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17 Gennaio 2018

Cogli l’attimo, diventa scrutatore

Le elezioni si avvicinano e ancora per pochi giorni si può presentare la propria candidatura per lavorare ai seggi, dove anche quest’anno la Città di Torino darà precedenza ai disoccupati

Laura Bonanno e Giuseppe Roccia

Fino al 26 gennaio è possibile fare domanda per lavorare come scrutatore alle elezioni del 4 marzo

Come a ogni tornata elettorale, si presenta l’opportunità di vivere l’esperienza da scrutatore.
In occasione delle elezioni della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica del prossimo 4 marzo, il Comune di Torino offre la possibilità ai disoccupati di avere la precedenza sulle nomine a scrutatori nei seggi elettorali.

REQUISITI E MODALITÀ DI CANDIDATURA
Per rispondere alla chiamata è necessario essere iscritti sia all’Albo degli Scrutatori (per cui è possibile fare domanda entro il 30 novembre di ogni anno) che al Centro per l’Impiego, a cui ci si può iscrivere in qualunque momento. Coloro che possiedono lo status di disoccupati devono presentare la Dichiarazione di disponibilità a svolgere l’incarico di scrutatore entro e non oltre il 26 gennaio, portandola personalmente agli uffici del Servizio Elettorale di corso Valdocco 20, oppure inviandola via posta elettronica all’indirizzo albi.listeelettorali@comune.torino.it allegando copia di un documento d’identità.
Attenzione ad alcuni accorgimenti: non saranno prese in carico le dichiarazioni pervenute fuori tempo massimo, le candidature inoltrate senza l’apposito modulo correttamente compilato o quelle senza la firma autografa.

L’INTERVISTA
Noi di Digi.TO abbiamo raccolto la testimonianza di F.R., un ragazzo di 26 anni che ha già svolto il ruolo di scrutatore in passato. Gli abbiamo posto qualche domanda che pensiamo possa essere utile a voi lettori.
Cosa ti ha spinto a candidarti per questo ruolo?
F.R.: «Innanzitutto era un’esperienza che non avevo mai fatto prima; in secondo luogo è un modo per poter guadagnare qualcosa».
Hai rilevato qualche aspetto negativo? O qualche miglioramento da apportare?
F.R.: «Non direi… Però è da tenere presente che è richiesto un impegno a tempo pieno sebbene si tratti di pochi giorni».
Consiglieresti questa esperienza a chi ancora non l’ha vissuta?
F.R.: «Sicuramente! E’ un modo per offrire un servizio alla collettività e, allo stesso tempo, avvicinarsi alla politica».

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Categorie: Formazione

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