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4 Marzo 2020

Torino, patria e ispirazione di personaggi illustri

Passeggiata col naso all’insù tra le strade della città, alla scoperta di targhe commemorative apposte su case e palazzi che hanno ospitato importanti nomi, da Mozart a Natalia Ginzburg

Adriana Scatolone

Collage di personaggi illustri e targhe commemorative

Su molti palazzi di Torino ci sono targhe commemorative dedicate a personaggi illustri

Per molto tempo Torino è stata vittima del luogo comune di città grigia, importante solo per l’industria automobilistica. Niente di più falso: è la storia a dimostrare come essa sia stata culla di cultura, politica e imprenditoria. Grandi personaggi di tutti i tempi sono nati, vissuti o hanno anche solo soggiornato nei suoi palazzi e ancora oggi possiamo percepire il loro ricordo facendo una semplice passeggiata. Come? Grazie alle numerose targhe commemorative apposte sulle loro case, che ormai sono state ristrutturate e mai farebbero presumere che un tempo fossero residenze di nomi così illustri.

MUSICA
È il luglio del 1771 e il giovane Wolfgang Amadeus Mozart soggiorna con il padre Leopold in via Corte d’Appello “nell’albergo Dogana Nuova”, come recita la targa. In quei giorni assiste alla prima del Teatro Regio, in cui spera di ottenere un ingaggio e suona il clavicembalo a palazzo Barolo. Cambiando secolo, la sera del 23 novembre 1847 in via XX Settembre 68/B, a casa del patriota Lorenzo Valerio, si trova il maestro Michele Vallaro, che ama allietare le serate cantando le idee liberali del tempo. A un certo punto, arriva a Lorenzo un foglietto con sopra un testo scritto da Goffredo Mameli, che viene subito musicato da Novaro: nel 1946 diventerà l’Inno d’Italia.
In via Sant’Agostino 15 invece, nei primi giorni dell’estate del 1884 soggiorna Giacomo Puccini, come dice la targa “coltivando legittime aspirazioni a una gloria subalpina destinata a schiudergli le vie del mondo”. Nove anni dopo, grazie alla rappresentazione della sua Manon Lescaut al Regio, comincia il suo grande successo. Torino gli porta dunque decisamente fortuna.

ARCHITETTURA
Se la nostra città è ricca di meravigliosi palazzi e monumenti, il merito è anche di Filippo Juvarra, architetto della corte dei Savoia dal 1714: tra i suoi lavori più importanti si ricordano lo scalone di Palazzo Madama, la Basilica di Superga, le due chiese di Piazza San Carlo e Palazzo Birago.
Re Vittorio Amedeo II gli regala un terreno di 1.630 metri quadri, su cui egli costruisce due edifici uno dei quali, in via dei Quartieri 10, diviene la sua dimora: un alloggio al piano rialzato di ben dieci camere. È proprio qui che il Comune ha deciso di apporre la targa in suo ricordo.

UOMINI DI STATO
Torino, patria dell’Unione d’Italia, ha ospitato i più grandi esponenti del Risorgimento, diventando la prima capitale del Regno dal 1861 al 1864. Ma questa è storia conosciuta e necessiterebbe di un capitolo a parte. Forse però non tutti sanno che in tempi più recenti a meritarsi una targa a Torino è stato Giuseppe Saragat, protagonista del secondo dopoguerra nel Partito Socialdemocratico. Presidente dell’Assemblea Costituente e Presidente della Repubblica dal 1964 al 1971, nasce in un palazzo in piazza IV Marzo 5 e proprio qui viene ricordato come uomo che “avversò il fascismo” e che “dedicò la vita alla causa della libertà e del socialismo democratico”.

IMPRENDITORIA
Oltre ovviamente alla famiglia Agnelli, sono molti gli imprenditori legati a Torino.
Nel 1786 in una casa in piazza Castello angolo via Viotti, Antonio Benedetto Carpano, miscelando vini pregiati e erbe, produce la formula del vermouth, che in breve tempo diventa l’aperitivo preferito dei torinesi e della corte sabauda.
Più recentemente invece, il Comune ha collocato una targa sul muro dell’edificio di corso Re Umberto 60 in cui nel 1914 nacque Marcel Bich che, diffondendo in tutto il mondo la penna a sfera, “semplificò la quotidianità della scrittura”.

LETTERATI
Si può dire che nella nostra città si sia sempre respirata aria di letteratura e filosofia. Molti sarebbero i nomi da menzionare e a tal proposito potete approfondire il tema con questo articolo di Digi.TO pubblicato l’anno scorso.
Qui ci limitiamo a citare Niccolò Tommaseo, letterato e filologo che dimora da esule in via Garibaldi 22 dal 1854 al 1859, dove comincia a lavorare alla stesura del Dizionario della lingua italiana. Due targhe ricordano invece il poeta Guido Gozzano: una in via Bertolotti 2, dove nasce il 19 dicembre 1883, l’altra in via Cibrario 65 in cui muore a soli 32 anni.
Infine, in molte interviste la scrittrice Natalia Ginzburg ha dichiarato che per lei Torino era sinonimo di via Pallamaglio (oggi via Morgari 11). Come si legge in Lessico Famigliare, qui visse prima da ragazza e poi col marito Leone Ginzburg e vi nascose Filippo Turati, perseguitato dal fascismo.

 

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Categorie: Cultura

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