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14 Settembre 2011
Certosa Gruppo Abele, fra terra e cielo
Un convento del ‘500 diventa sede di attività per l’associazione di Don Ciotti. Ad ottobre ospiterà un seminario sulle mafie al Nord
Roberto Mazzone
Ad Avigliana (Torino), lungo la strada che porta alla Sacra di San Michele, dopo un intenso lavoro di ristrutturazione è stata riaperta la Certosa Gruppo Abele: un luogo del bene comune, dove è possibile coniugare la ricerca spirituale e l’impegno sociale.
UN PO’ DI STORIA
Fondata come convento francescano nel 1515 dal beato Tommaso Illirico, la Certosa è una stupenda costruzione immersa nel bosco, divenuta nei secoli luogo di riflessione, di silenzio e di preghiera.
Negli anni Novanta la comunità di monache che l’abitava stabilì di rinunciare alla proprietà: fu allora che la Certosa incrociò il cammino del Gruppo Abele, che l’acquistò e, oggi, ne ha reso possibile il restauro, affinché questo luogo potesse rimanere fedele alla sua storia.
I SEI SENTIERI DELLA CERTOSA
Le numerose attività che si svolgono nella Certosa si sviluppano attraverso sei percorsi di riflessione e ricerca. I temi affrontati spaziano dalle dipendenze (di qualunque tipo, dalla droga a Internet), all’educazione in senso lato, dal superamento delle disuguaglianze, alle battaglie per la legalità, fino alla promozione di stili di vita sostenibili. Non mancano appuntamenti rivolti a chi, al di là dei riferimenti religiosi e culturali, è alla ricerca di nuovi stimoli e prospettive interiori.
Tra le iniziative pensate per il percorso di educazione alla legalità un appuntamento importante sarà il 7 e 8 ottobre prossimi, quando la Certosa Gruppo Abele ospiterà i partecipanti del seminario “Mafie al Nord – dall’infiltrazione al radicamento“, promosso da Libera: due giorni di studio e approfondimento rivolti a quelle persone e realtà che rappresentano l’impegno quotidiano contro le mafie a livello istituzionale, associativo, educativo, informativo.
Link utili:
Gruppo Abele
Libera
E voi, conoscevate la Certosa di Avigliana?