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3 Novembre 2011

Egizio e Mao, musei giovani

Digitalizzazione dei reperti, visite serali, percorsi tematici ed eventi collaterali: sono le iniziative per avvicinare il pubblico under 30

Nicola Veneziano

Il museo è spesso considerato da chi ha meno di 30 anni come una sorta di noioso luogo sacro inventato per annoiare e saltare una mattinata di lezioni. Fortunatamente alcuni musei torinesi stanno cercando di sottrarsi a questa immagine, sforzandosi di avvicinare il pubblico giovane. Due esempi in questo senso sono il Museo Egizio e il MAO – Museo di Arti Orientali.

LE MUMMIE NON SONO MAI STATE COSI’ “GGIOVANI”
Fin dalla scuola abbiamo imparato che il Museo Egizio di Torino ospita la seconda più grande collezione di reperti del mondo – nonché la prima tra Europa e America – con oltre 30.000 pezzi, di cui però solo 6.500 sono visibili. Soprattutto dopo le Olimpiadi del 2006, si sta trasformando però in un museo più moderno: un importante passo in avanti è la digitalizzazione dell’intera collezione – catalogati già 11.000 reperti – che renderà accessibile in rete l’intero patrimonio esistente grazie a Museum Plus, il più avanzato e sofisticato software per la gestione di questo tipo di dati.
Ma ciò che avvicinerà la collezione ai giovani è soprattutto l’obiettivo del museo di rimettere mano alle didascalie, correggendo errori ed orrori ottocenteschi, utilizzando un linguaggio più comprensibile ed un approccio divulgativo più chiaro, oltre alle audio guide multilingua. Ma non è l’unica strategia: infatti il museo viene incontro ai giovani con la possibilità di seguire dei percorsi tematici della durata di un’ora, evitando l’inutile e faticosa simil-maratona di Louvriana memoria,  focalizzandosi invece su alcuni aspetti particolari della cultura egizia.
Infine, talvolta il museo rimane aperto la sera per eventi speciali, due su tutti: per Halloween, quando il pubblico ha girato per le sale munito di torce alla Indiana Jones o il prossimo 21 novembre, dove nello statuario si terrà il “cushion concert” – che significa: portate i cuscini – della cantante egiziana Donia Massoud.

L’URLO DI TEHO FA BALLARE L’ORIENTE
L’altro museo torinese che in questi ultimi anni si è dato molto da fare par attirare i giovani è il MAO, che coltiva con passione e con grande sforzo il rapporto con il pubblico under 30: il museo – che ha sede al quadrilatero romano, zona di movida – infatti propone da più di un anno un’apertura serale ogni giovedì fino alle ore 21. In aggiunta al supplemento di orario, spesso si aggiungono  rassegne cinematografiche – sul cinema giapponese quest’anno e su quello indiano l’anno scorso – o musicali.
Come se non bastasse, in questo periodo il MAO si associa a due eventi culturali fondamentali per la gioventù sabauda: Artissima, ma soprattutto Club to Club, che ha visto l’esibizione live del compositore cinematografico Teho Teardo, autore di una “colonna sonora del museo” che potrà essere ascoltata nella serata del 5 novembre in tutte le sale, aperte fino all’una di notte ad ingresso gratuito.

Link utili:
Museo Egizio
MAO – Museo di Arti Orientali

Vi piacciono questi due musei? Pensate che facciano abbastanza per coinvolgere il pubblico giovane?

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Categorie: Cultura

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