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18 Gennaio 2012

Torino mad Pride : scene da “matti”

Con i personaggi di De André e la storia di Sabina Spielrein inizia stasera la rassegna teatrale contro i pregiudizi sul disagio psichico

Giosuè Pugliese

Torino Mad pride

La locandina delllo spettacolo

Si debutta questa sera alle 21 con “Una storia da non raccontare” al Caffè della Caduta e si prosegue domani alla stessa ora con “Anima mia che metti le ali” all’ex Teatro Antico dei Poveri Vecchi, in via San Marino 10.
Sono le prime rappresentazioni della rassegna teatrale “Torino Mad Pride Teatro” organizzata da Luca Atzori e Mariaelena Piovesan, che fino a giugno porterà utenti psichiatrici ed attori esibirsi in teatri e strutture di cura per raccontare storie sul tema della personalità e la realtà di chi vive un disagio psichico. Tutte gli eventi, ad ingresso gratuito con offerta libera, saranno accompagnati da una girandola affissa nei luoghi di rappresentazione, simbolo dello spirito del Pride.

TEATRO, DICHIARAZIONE DI FOLLIA
Lo spettacolo di questa sera, proposto dalla compagnia “L’interezza non è il mio forte”, porta sul palco le parole di Fabrizio De Andrè, per dare corpo ad alcuni personaggi nati dall’immaginario delle sue canzoni: i “dannati della terra”, individui confinati ai margini della società perché ritenuti scomodi e diversi, la scelta di guardare il mondo attraverso gli occhi di coloro che si comportano diversamente dalla maggioranza, a cui il potere in ogni epoca ha cercato di togliere dignità e voce con la violenza e l’ipocrisia.
Il monologo di Silvia Lorenzo che andrà in scena domani invece potrebbe essere definito una storia di sofferenza, consapevolezza e rinascita. E’ il racconto della personalità affascinante di Sabina Spielrein, prima paziente di Jung e poi sua amante (come visto recentemente nel film “A dangerous method”) che, laureatasi in medicina, divenne psicanalista e contribuì in modo sostanziale alle teorie sulla psiche.

AIUTO RECIPROCO
La rassegna teatrale – che a giugno culminerà con un vero e proprio “Mad Pride” – parte da lontano, dal progetto “Mad Pride”, una rete nata sul territorio torinese che mira a far conoscere le problematiche degli utenti psichiatrici, cancellando giorno per giorno la sottile linea di diffidenza che si ha verso questo mondo.
Come Sabina Spielrein, ogni cosiddetto “malato” ha il diritto di riappropriarsi della sua vita con un aiuto concreto da parte della società, per riuscire a trovare “l’uscita della sua cella”. Questo bisogno spesso non è soddisfatto dalle strutture convenzionali e un vero reintegro degli utenti nella società è spesso difficile e tortuoso.
La rete prende spunto dall’esperienza di una realtà toscana, dove ex utenti aiutano il percorso di rinascita di chi ha un disturbo: l’aiuto concreto ed umano abbatte le ricadute e l’uso dei farmaci, rendendo più facile un ritorno alla vita “normale”, anche se una definizione di normalità è difficile, a partire dalla vita di tutti i giorni

 

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Categorie: Cultura

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