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15 Marzo 2012

CREATIVE COMMONS: INVENTA, SCEGLI, CONDIVIDI

Come funzionano le licenze di condivisione di un’opera? Se n’è parlato il 13 marzo all’Informagiovani con esempi da web, musica e letteratura

 

Luca Calderan

Martedì 13 marzo al Centro Informagiovani di Torino si è tenuto un incontro informativo per esplorare ed approfondire gli aspetti principali di un tema che sta diventando sempre più importante nel campo delle nuove tecnologie: le licenze Creative Commons (abbreviate CC), di cui sono state presentate alcuni esempi di utilizzo, dal web alla musica, fino alla letteratura.
All’incontro era collegato il concorso “Condividi Torino”, che invitava ad inviare all’Informagiovani immagini che rappresentassero il lato giovane della città, da rilasciare con licenze CC; il vincitore, Bruno Gallizzi, è stato premiato durante la serata e la sua fotografia – “Sulla via di Garibaldi – future needs a big kiss VI” – diventerà la prima copertina del nuovo Diario della pagina Facebook di Digi.TO. 

LE LICENZE E WIKIPEDIA
La prima parte dell’appuntamento ha avuto come ospiti Federico Morando del gruppo di lavoro Creative Commons Italia, che ha fatto una panoramica dell’argomento, e Maurizio Codogno di Wikimedia Italia, l’associazione che nel nostro paese è responsabile di Wikipedia, grande campo di applicazione delle CC.
Ma cosa sono le Creative Commons? Sono sei tipologie di licenze che permettono all’autore di un’opera di scegliere quali diritti mantenere riservati e quali possono invece essere liberamente condivisi: le più utilizzate riguardano la citazione dell’autore, la possibilità di un utilizzo commerciale e la facoltà di modifica dell’opera stessa. Morando ha spiegato i vari utilizzi facendo esempi concreti, sottolineando che ad esempio le CC non escludono il diritto d’autore ed è possibile avere un guadagno anche applicando le licenze Creative Commons.
Wikipedia è invece l’enciclopedia libera nata nel 2001, risulta tra i dieci siti più visitati al mondo ed è presente in 283 lingue. La particolarità del progetto consiste nella possibilità per chiunque di inserire e modificare voci e per facilitare tale funzione è stato introdotto un Progetto Accoglienza, che prevede ad esempio la possibilità di richiedere un tutor, per aiutare gli utenti più timorosi nelle fasi di scrittura (dove bisogna seguire delle linee guida) e pubblicazione. I progetti della Wikipedia Foundation spaziano anche dalla raccolta di citazioni di Wikiquote, alle lezioni di Wikiversity, al dizionario Wiktionary e a progetti paralleli come Wiki Loves Monuments, nato per fotografare i monumenti e pubblicare le foto su Commons, vero e proprio “deposito” di file multimediali liberi utilizzabili in Wikipedia.

MUSICA ED EDITORIA
Nel corso della serata sono stati presentati altri due esempi di applicazione delle licenze Creative Commons, con gli interventi di dj Eniac e di Matilde Sali della Eris Edizioni.
Il primo, nome d’arte di Fabio Battistetti, ha dato una panoramica sulla possibilità di condivisione della musica tramite le licenze libere ed il file sharing, portando l’esempio della casa discografica Chew Z, che permette il download gratuito degli mp3 realizzando però anche la copia fisica dei dischi, con sopra il bollino delle licenze Creative Commons.
La responsabile della casa editrice ha invece raccontato come sia possibile applicare tali licenze anche al mondo dell’editoria «separando i testi dal loro contenuto cartaceo»: in questo modo è infatti possibile leggere, fotocopiare e copiare parti dei testi a patto di citarne l’autore. La Eris Edizioni interpreta questa scelta soprattutto da un punto di vista etico: pur ovviamente avendo una parte commerciale relativa all’acquisto del libro ed il rapporto contrattuale tra l’editore e l’autore, liberalizza parte della condivisione dell’opera, autorizzandone la riproduzione.
Tutti gli ospiti presenti hanno poi risposto alle numerose domande di un pubblico attento ed eterogeneo.
Il prossimo appuntamento con gli aperitivi informativi in via delle Orfane 20 è martedì 3 aprile con l’incontro “Dietro le pagine – Esperienze di editoria letteraria a Torino”, a cui è collegato il concorso “Racconti impuri”.

Link utili:
Creative Commons Italia 
Wikipedia Italia  
Chew Z
Eris Edizioni

Voi avete mai usato le licenze Creative Commons? Per voi Wikipedia è solo da leggere o avete già partecipato alla scrittura di una voce?

 

 

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Categorie: Cultura

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