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10 Maggio 2012

Anna maria Barbera, comicità al femminile

L’attrice torinese spiega i temi del suo spettacolo “Caro amico diLetto… il Reading!”, che stasera colorerà di comicità il teatro Colosseo

Giosuè Pugliese

Anna maria barbera

Anna maria barbera, nota come Sconsy sarà in scena al Teatro colosseo con il nuovo spettacolo sulla coppia

Dopo il debutto della tournée italiana a Milano, nella giornata simbolica per le donne dell’8 marzo, lo spettacolo di Anna Maria Barbera “Caro amico diLetto… Il reading!” arriva stasera 11 maggio al teatro Colosseo di Torino.
Attraverso il sorriso, l’interprete della famosa Sconsy racconterà il rapporto di coppia dal punto di vista femminile. Uno spettacolo tratto da suo ultimo libro, che attraverso 51 lettere scritte ognuna ad una tipologia di “maschio” ironizza sulla coppia e fa incontrare i due generi che sembrano così distanti.

Quali sono le differenze tra la comicità maschile e femminile?
«Non credo ci siano differenze; può cambiare il “bersaglio” della battuta, dal punto di vista dei due sessi, ma l’esito comico è un piccolo miracolo, un’alchimia universale, che traduce affanni e contraddizioni del proprio tempo con lettura severa, ridimensionandone però il peso, con la forza inattesa e liberatoria di una risata, la risorsa meravigliosa della terapeutica ironia. Paradossalmente per far ridere bisogna prendere molto sul serio le vicissitudini umane».

L’emancipazione femminile si misura anche attraverso la libertà della comicità della donne?
«La libertà di parola è certamente un segno di evoluzione, ma la vera emancipazione è un’educazione che inizia nella scuola, attraversa tutto il tessuto sociale, familiare e culturale e si conferma nelle leggi che tutelano le donne come individuo».

Ci sono ancora argomenti difficili su cui ironizzare per una donna?
«Credo che l’intelligenza e il buon gusto possano confrontarsi con ogni tematica. Appartenere a un sesso o a un altro può determinare esperienze diverse, ma la forza di un autore è nel suo pensiero e nella sua sensibilità.La sintesi dell’ironia non ha genere maschile o femminile».

Ironizzare sul rapporto di coppia aiuta a viverlo meglio e capirsi a vicenda?
«Sì, penso che disporre di ironia aiuti ad ammettere i propri limiti, stemperi le tensioni e inviti al ragionamento, con una messa in discussione reciproca, purché nutra sempre tenerezza e non solo spirito caustico. Certo perché funzioni, qualunque sia l’interlocutore, occorre che entrambi ne siano provvisti…».

Qual è la situazione più ironica che ha mai incontrato in un rapporto di coppia?
«Il quotidiano ne è ricco. Basta un sabato in un centro commerciale per cogliere un ritratto comico e talvolta patetico dei mariti made in Italy… Naturalmente, anche la camera da letto ne offre, e in questa “location” credo ogni donna potrebbe ricordare il suo aneddoto».

Torino è un ambiente aperto e vivace per la comicità italiana?
«Torino sì lo è. Magari il riserbo piemontese è più trattenuto, ma scaldato e incoraggiato dallo spirito aperto e dotato di ironia degli “extra-comunicandi come ammia”, fa di Torino una città attenta e solidale

 

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