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10 Maggio 2012

“Vado fuori” per le lingue

All’aperitivo del 9 maggio all’Informagiovani si è parlato delle esperienze di lavoro e studio all’estero, con un occhio per chi parla cinese e russo.

Francesca Palumbo

Aperitivo all'InformagiovaniIn onore della Giornata dell’Europa mercoledì 9 maggio l’Informagiovani ha organizzato un aperitivo informativo dedicato alle lingue utili per i giovani che vanno a lavorare all’estero. All’appuntamento hanno partecipato diversi ospiti, associazioni e studenti che hanno vissuto più di un mese fuori dall’Italia. Per rimanere in tema, inoltre, il buffet finale è stato offerto da un negozio di prodotti tipici russi, per un aperitivo davvero internazionale e alternativo.

IL MERCATO DEL LAVORO EUROPEO CON EURES
Il primo intervento è stato quello di Elena Proietti, orientatrice e rappresentante della rete Eures di Venaria, che ha presentato il progetto come uno strumento utile e pratico per trovare qualunque tipo di lavoro in tutta Europa.
Eures è in contatto continuo con tutti i Centri per l’Impiego europei: gli interessati possono iniziare la loro ricerca in modo semplice ma accurato già da casa, caricando il proprioCurriculum Vitae e parlando dal vivo con un consulente sia in Italia che nel paese scelto per la propria attività lavorativa. Il sito è molto ricco e può essere uno strumento davvero utile per i giovani anche se vasto, tant’è che la stessa Elena ha consigliato di effettuare una ricerca il più possibile puntuale per non “perdersi” tra le varie opportunità. Per coloro che hanno deciso di affrontare la ricerca di occupazione come un’esperienza diretta, il suggerimento è quello di avere una conoscenza linguistica ad un livello medio-alto, per entrare correttamente in contatto con i centri per l’impiego locali.

WEP – PROGETTI EDUCATIVI ALL’ESTERO
Seconda ospite dell’aperitivo è stata Diana del gruppo WEP (World Education Program), un’associazione che si occupa di organizzare per ragazzi di ogni età (dai giovanissimi di dieci anni agli universitari) esperienze formative all’estero per studiare una lingua.
La fase di studio di ogni lingua richiede necessariamente un periodo più o meno lungo di residenza nel paese interessato. “Conversare per imparare” è la filosofia del WEP, che si propone di offrire ai giovani l’opportunità di fare un’esperienza unica, ospiti in famiglie selezionate e immersi 24 ore su 24 nella realtà del paese ospite. Per le ragazze c’è anche la possibilità di collaborare come aiuto in casa nelle famiglie stesse in cambio di vitto e alloggio, mentre per i ragazzi il medesimo tipo di soggiorno è pensato nelle fattorie.
Tra gli interventi, interessante è stato quello di Silvia (18 anni) che dopo aver passato cinque settimane ad Amburgo l’estate scorsa, non vede l’ora di ripetere l’esperienza a Berlino, dato che il suo livello di tedesco si è alzato notevolmente dopo il primo soggiorno.

CINESE E RUSSO: LE NUOVE “PREFERITE” ALL’UNIVERSITA’ E NON SOLO
Una volta toccati i temi dello studio e del lavoro in Europa, si è dato largamente spazio anche a due lingue extra europee: il cinese e il russo. Ad oggi entrambe sono le preferite nelle facoltà di lingue, perché meno conosciute e più ricercate nell’ambito lavorativo.
A questo proposito la prima a parlare è stata una giovane professoressa di cinese delle superiori, Valentina Ferrato, che ha raccontato la propria esperienza con la lingua che insegna, dando grande merito ai diversi soggiorni fatti a Pechino, una vera “full immersion” nella lingua parlata tutti i giorni e nella cultura del posto.
Infine la parola è passata a Chiara Panfili, Anna Cappellani e Anna Roberti dell’Associazione Russkij Mir, punto focale della cultura e della lingua russa a Torino. Anche loro, con esperienze diverse, hanno sottolineato l’importanza dello studio della lingua in loco, senza però dimenticare l’importanza di una solida base di preparazione dall’Italia: a questo proposito l’associazione ha un ricco programma di corsi.

IL “FAVOLOSO” RINFRESCO RUSSO
Per restare in tema con la Russia, abbiamo dato uno sguardo anche al lato “mangereccio” dell’aperitivo, offerto come detto all’inizio dal “Skaski, il negozio russo”.
Sasha Fedotenko e Giovanna Loi sono i pionieri di questa attività: «Skaski significa favola, perchè la storia del negozio può essere paragonata ad un favola – ci ha detto Giovanna – Otto anni fa mio marito girava per l’Europa con la nostalgia dei prodotti tipici del suo paese. Da qui l’idea di aprire quest’attività, all’epoca una novità a Torino. Vendiamo di tutto, dagli alimentari ai prodotti per la casa, libri in lingua russa e molto altro. Tra i nostri clienti ci sono i russi e gli ucraini di Torino, nonché molte badanti moldave e bielorusse che diffondono il gusto per i nostri prodotti nelle case degli italiani che assistono».
L’aperitivo non poteva dunque avere un rinfresco più adatto e si è concluso mettendo a tutti la voglia di imparare una lingua nuova e partire.

Link utili:
Eures
WEP
Russkij Mir
Skaski, il negozio russo

Voi avete mai pensato di andare a lavorare all’estero o di imparare una lingua diversa dal solito?

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Categorie: Intercultura

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