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27 Giugno 2012

Balon Mundial: le ragazze al potere

Al torneo per comunità straniere anche 10 squadre femminili, tra cui alcune rifugiate dall’Africa: per tutte molto entusiasmo e il calore del pubblico

Nicola Veneziano

Quando al tacco dodici si preferiscono i tacchetti da sei. Balon Mundial, in corso ai campi della Colletta, è il più grosso torneo di calcio fra comunità straniere d’Europa anche grazie alle ragazze del suo Mundialito, il torneo di calcio a 5: dieci squadre provenienti da Africa, America Latina ed Europa, pronte a dimostrare che il calcio non è uno sport solo per uomini.

IL SUCCESSO DEL MUNDIALITO
«Penso sia un’idea del tutto sbagliata pensare che il calcio sia solo maschile: ci sono tantissime ragazze giovani, ma anche donne sposate che giocano e si divertono» ci dice Fatima El Magouri, giocatrice della formazione marocchina, e ha ragione: donne di tutte le età, madri e figlie, giocano insieme.
«C’è sempre stata una grandissima presenza femminile fra il pubblico del Balon Mundial, così l’anno scorso abbiamo deciso di coinvolgere anche le donne con un ruolo da protagoniste; molte ragazze hanno cominciato a giocare nel 2011 al Mundialito e dopo il successo della scorsa edizione tutte hanno continuato – dice Francesca Tesi, organizzatrice del torneo femminile – la cosa che ci ha sorpreso più in positivo è che queste partite, anche se inferiori a livello qualitativo, richiamano un pubblico e una partecipazione maggiore rispetto a quelle del torneo maschile».

LE MATRICOLE: AFRO GIRLS
La vera novità di quest’anno sono però le Afro Girls (nella foto), la squadra di rifugiate politiche provenienti da Congo, Eritrea e Nigeria. Le ragazze, che risiedono nei centri del Sermig e di via Aquila, si sono preparate a lungo per questo evento. «Era importante per noi farle uscire, dar loro la possibilità di incontrarsi fra di loro e di incontrarsi con i loro connazionali – dice Charles Sule, il loro allenatore – volevamo offrire loro un motivo per uscire dai centri di accoglienza, dove sono costrette a rimanere tutta la settimana. Così, grazie all’aiuto della squadra del Khorakhanè (squadra femminile che milita nel campionato Uisp e campione in carica del Mundialito, ndr) ci siamo allenati ogni domenica ai campi di via Carmagnola».
L’entusiasmo di partecipare al torneo è tutto nelle parole di Annabelle Otubure, nigeriana di 19 anni che da un anno vive in Italia con lo status di rifugiata politica: «Il Balon Mundial è un’occasione importante per noi per integrarci nella società e incontrare altre persone facendo una cosa che ci dà anche grande gioia e divertimento».

Link utili:
Balon Mundial 
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Categorie: Intercultura, Sport

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