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16 Luglio 2012

Al PAV il forno come una volta

Al Parco Arte Vivente una speciale installazione per fare il pane e mettere in comune cibo, conoscenze e tradizioni

Giulia Ongaro

C’era una volta il forno del paese. Nei piccoli o medio centri, ognuno preparava da sé la pasta del pane, lasciandola lievitare nelle madie, grandi bauli spartani adatti a far gonfiare quell’ammasso bianco e morbido. La pasta poi veniva cotta nel forno pubblico, gestito magari da un fornaio che non si offendeva con chi preferiva il prorprio pane al suo. Oggi a Torino è stata ricreata questa tradizione, con il Progetto Focolare.
L’IDEA
Si tratta di una delle iniziative del PAV – Parco Arte Vivente, una delle realtà più particolari dell’arte contemporanea a Torino.
L’idea è stata quella di creare un’installazione costituita da un forno in mattoni di terra crudi; il 19 e 20 giugno il forno è stato acceso per cuocere i mattoni e divenire funzionante, mentre sabato scorso c’è stata la prima “infornata” (nella foto), ovvero l’inaugurazione del forno, che ha vinto il Premio PAV 2012.
Il progetto è stato seguito dal Collettivo Terra Terra, ma anche da Germano Tliasacchi, un architetto che aveva precedentemente curato il restauro di alcuni forni nelle valli alpine; insieme a lui gli artisti Andrea Caretto e Raffaella Spagna, visto che il forno è anche è soprattutto un’installazione artistica.

PER TORNARE ALLA PASTA MADRE
Il forno nei paesi era un vero luogo di aggregazione: veniva acceso in precisi momenti con l’aiuto di tutti e poi si restava lì a parlare mentre il calore creava pane, grissini, focacce. Il forno del PAV, la cui gestione è affidata al Kitchen Club, può essere utlizzato su prenotazione e gli ideatori si augurano che possa avere la stessa funzione aggregativa che hanno avuto i suoi predecessori sparsi per l’Italia e non solo.
Una curiosità: il biglietto famiglia per utilizzare il forno è molto più conveniente di quello per i singoli (comunque dal costo contenuto), come a ricordare ancora una volta che è molto meglio preparare il pane per e con qualcuno. Inoltre, il forno vuole riprendere anche alcune tradizioni legate alla panificazione, prima di tutte quella legata all’uso della pasta madre, ovvero una parte di impasto lasciata fermentare che, conservata, sostituiva il lievito e veniva rinnovata ad ogni nuova infornata.

TANTI EVENTI ATTORNO AL FOCOLARE
Il forno del progetto Focolare è anche una bella occasione per creare eventi legati al cibo come base per il dialogo, non per niente grande spazio verrà dato anche alle comunità straniere di Torino.
Il pane in tutte le sue forme è infatti uno dei tratti che accumunano le varie realtà mondiali, tanto che “pane” è in molte lingue il cibo per antonomasia, qualunque sia la farina con cui è preparato, perciò ogni giornata sarà dedicata ai prodotti da forno di una zona diversa, dal Marocco al Ghana, dalla Romania all’Egitto. Gli incontri si svolgeranno ogni sabato o domenica fino al 5 agosto, con musica e degustazioni.

Link utili:
Progetto Focolare
PAV – Parco Arte Vivente
Collettivo Terra Terra
Kitchen Club

Avete mai preparato il pane? Utilizzereste un forno comune?

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Categorie: Intercultura

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