Home » Sport » Gallo: “Per Torino 2015 punto sui giovani”

28 Novembre 2012

Gallo: “Per Torino 2015 punto sui giovani”

L’Assessore allo Sport parla del titolo di Capitale Europea dello Sport, chiedendo agli under 30 di partecipare con idee e suggerimenti

Nicola Veneziano

Stefano Gallo

L’Assessore allo Sport del Comune di Torino Stefano Gallo

Nelle scorse settimane Torino ha battuto Cracovia e sarà Capitale Europea dello Sport nel 2015, riconoscimento che in nei prossimi due anni spetta invece alle città di Anversa e Cardiff. Per l’occasione abbiamo incontrato l’Assessore allo Sport del Comune, Stefano Gallo, per avere alcune anticipazioni su cosa dobbiamo aspettarci da qui al 2015.

Com’è nata l’idea di candidare Torino come Capitale Europea dello Sport 2015?
«L’idea è nata dopo il nostro insediamento, mettendo giù il programma del nostro mandato. Abbiamo voluto non essere solo legati al passato, a Olimpiadi e Paralimpiadi, ma al futuro, in una dimensione non più locale o nazionale, ma internazionale. Abbiamo proposto la nostra candidatura per raccontare il nostro programma per il futuro».

E ora cosa succede?
«Non è un’Olimpiade e quindi posso tranquillizzare quello che sono preoccupati per i costi, ma è un progetto di cultura sportiva, che si sviluppa nell’arco di questo triennio con l’apice nel 2015. E’ un progetto che si fonda intorno a tre punti cardinali: il primo è l’auspicio di aumentare il numero di praticanti dello sport sul territorio, attraverso un meccanismo di emulazione di grandi eventi sportivi. Questo avverrà tramite una Sport Commision, una semplice modifica dell’assetto amministrativo, e tranquillizzo ancora dicendovi che non c’è nessun costo aggiuntivo, che vuole essere attiva e non reattiva nell’attrarre nuovi eventi. Il secondo punto è legato ai giovani: sostanzialmente, vogliamo insegnare ai nostri ragazzi che vincere è importante, ma è ancora più importante imparare a rispettare le regole e faremo tutta una serie di momenti per portare avanti un discorso di sviluppo culturale dell’etica sportiva coinvolgendo non solo il comparto sportivo cittadino, ma tutti i settori. Il terzo cardine è legato alle risorse: dobbiamo creare condizioni per attirare risorse private, dobbiamo creare eventi che portino i grossi privati ad investire qui, piuttosto che a Milano e Roma».

Può farci l’esempio di alcuni grandi eventi?
«Stiamo sviluppando i grandi eventi in questi giorni, e il Sindaco partecipa in prima persone, in collaborazione con i rispettivi enti organizzatori. Per citarne alcuni: la finale di Europa League del 2014, la Milano-Torino di ciclismo, che mancava da 4 anni, l’NBA con le cheerleaders dello Utah Jazz e Gallinari in Piazza San Carlo, l’apertura del primo Museo dello Sport, creato senza nessun investimento pubblico; a febbraio ci saranno la finale di Coppa Italia di volley femminile e la partita di Coppa Davis fra Italia e Croazia, poi stiamo lavorando per le World League di pallanuoto e di pallavolo, ma è un programma molto dinamico e progressivo. Mi sto anche impegnando per realizzare una Notte Bianca dello Sport a giugno, per riaffermare i valori dello sport».

E’ previsto il miglioramento ed il recupero di impianti esistenti? Ne verranno costruiti altri?
«A Torino ci sono circa 900 impianti, dal punto di vista strutturale quelli post-olimpici sono già a posto. Per quanto riguarda invece strutture come le bocciofile o quant’altro, cerchiamo di intervenire nelle zone più critiche. Quindi non verranno costruiti nuovi impianti ad eccezione dello Stadio Filadelfia, da dedicare al Grande Torino. Se pensiamo poi alla pratica di base, abbiamo investito 300mila euro nella ristrutturazione delle palestre pubbliche delle circoscrizioni, altri 300mila per i prefabbricati e le bocciofile e stiamo stanziando il budget per il mantenimento di questi impianti. Considerata la condizione economica, creare nuovi impianti è impensabile».

Quali sono le realtà sportive che si sono già offerte per portare avanti degli eventi e progetti fino al 2015?
«Abbiamo lanciato questo appello, scrivendo a 1.300 associazioni sportive per farci avere le loro proposte, quindi siamo in una fase di attesa. Alcune stanno già arrivando, legate a progetti già esistenti che vogliono essere potenziati. Inoltre ho lanciato alcune proposte legate al mondo giovanile e all’associazionismo. La prima è rivolta alle scuole, per la creazione di un inno di Torino 2015: giovani studenti ed artisti torinesi gareggiano per scrivere testo e musica, poi ci sarà un concorso fotografico e mi rivolgo anche alle associazioni per il welfare (penso ad esempio a quelle per la sclerosi multipla) per la miglior opera d’arte realizzata dai loro associati e anche ad un contest letterario. Tutti concorsi che girando intorno alla cultura e all’educazione allo sport. E non dimenticiamo i contatti che stiamo prendendo con le università, il conservatorio e il Museo del Cinema».

Qual è la realtà dell’associazionismo giovanile sportivo a Torino? Prevede di organizzare eventi ed appuntamenti rivolta prettamente ai giovani?
«L’associazionismo giovanile è vivo ed eterogeneo, sono il fulcro della nostra attività. Siamo in un contesto dove l’Informagiovani è il punto di riferimento dei giovani a Torino, mi piacerebbe che esso si facesse carico di lanciare una proposta per recepire quali sono secondo i giovani le idee che potrebbero essere sviluppate. Si potrebbe creare una consultazione su internet, o aggregata nei vostri locali, chiedendo quali sono, nell’ambito di Torino 2015 e della cultura sportiva, i temi che sono di interesse giovanile. Sarebbe bello se le idee non cadessero dall’alto, ma venissero fuori dal basso. Mi piacerebbe poi organizzare una riunione in qualche impianto sportivo con i giovani che avranno risposto all’appello».

Link utili:
Torino 2015

Avete idee per Torino 2015? Quali eventi sportivi vorreste vedere in città?

Tag: , ,

Categorie: Sport

Lascia un commento