Home » Cultura » L’Eredità di Bruno

12 Dicembre 2012

L’Eredità di Bruno

L’esperienza dello studente di Nichelino che sabato scorso ha vinto al gioco di Rai Uno condotto da Carlo Conti

Giulia Porzionato

Bruno Surace

Bruno Surace al gioco finale “La Ghigliottina”

Dai tempi di “Lascia o raddoppia”, la tv italiana ci ha abituati al classico quiz serale. Poco importa la rete su cui è trasmesso, il format è sempre lo stesso: un conduttore presenta diversi giocatori che si sfidano su domande di cultura generale. Vediamo concorrenti di tutte le età: studenti in procinto di diplomarsi, casalinghe, pensionati e avvocati nel pieno della carriera. Ce li dimentichiamo subito se escono dopo pochi minuti e siamo curiosi di scoprire se il finalista riuscirà a vincere il montepremi; nel contempo, nei giochi in cui ci va un minimo di cultura di base, ingaggiamo una sfida con noi stessi per sapere se riusciamo a rispondere in modo corretto. A volte fantastichiamo sul “cosa farei io se fossi lì”.
Bruno Surace, studente 22enne di Nichelino al terzo anno di Scienze della Comunicazione, lì c’è stato. Lo scorso 9 dicembre su Rai Uno, al gioco “L’Eredità” condotto da Carlo Conti, ha vinto 8.750 euro spodestando gli altri concorrenti. Ecco la sua esperienza.

Cosa ti ha spinto a proporti alle selezioni?
«Mi sono proposto più per gioco che per altro, sulla scia di mia sorella. La speranza era davvero minima ma l’idea di qualche soldino in più non mi dispiaceva affatto!» .

Quanto prima si svolgono rispetto all’effettiva registrazione della puntata?
«Le selezioni variano di periodo in periodo, nella fattispecie le mie sono state circa tre mesi prima della chiamata per la registrazione della puntata».

In cosa consistono e come si effettua l’iscrizione?
«I provini hanno due parti fondamentali: c’è una prima parte scritta dove, un po’ come durante un esame universitario, vengono distribuiti dei test di cultura generale con domande miste, e una seconda parte di colloquio orale di fronte alla camera; e sinceramente nella seconda parte pensavo di non essere andato poi così bene. L’iscrizione si effettua via mail o telefonicamente o entrambi, se si viene selezionati si procede inizialmente con un’intervista telefonica».

Ti sei sottoposto a dei provini? Se sì, cosa hanno richiesto?
«Il provino è la parte più libera; fondamentalmente si tratta di un racconto di sé stessi di fronte alla camera. Può sembrare la parte più facile ma in realtà è proprio in quel momento che calano le proprie insicurezze».

Qualche parola sul backstage; cosa succede dietro le quinte, prima della messa in onda e nelle pause?
«Nella fase di preparazione devo dire di aver trovato un sacco di professionisti in gamba, tutti molto disponibili. Non è facile gestire l’ansia che aumenta prima di entrare in studio ma sanno tutti fare il proprio lavoro molto bene, dai costumisti agli assistenti di studio».

C’è qualche rapporto con conduttori, vallette e gli altri concorrenti?
«Soprattutto con Carlo Conti: è simpaticissimo, ti trascina durante la messa in onda ed è in grado di trasportarti col suo brio».

Come ti sei sentito nell’ultima parte del gioco, la “ghigliottina”?
«I minuti prima della ghigliottina sono tosti, c’è poco da dire; io personalmente mi sono isolato dallo studio attorno me, per entrare in uno stato di profonda concentrazione. Il premio che hai di fronte è meglio dimenticarselo, è ancora troppo virtuale. E comunque alla fine resti sempre nell’ottica del “sto giocando”: è puro istinto di autoconservazione».

Quali emozioni hai provato durante l’attesa e quando hai scoperto di avere vinto?
«In realtà ero molto convinto della parola scritta. E poi dal momento che la scrivi abbatti il muro di difesa che ti eri creato; sembra impossibile ma a quel punto poco importa. Sei troppo agitato per calcolare tutto, lasci che l’onda ti prenda».

Le tue conoscenze e i tuoi studi ti hanno aiutato nell’arrivare fino alla fine? Ti sei preparato in qualche modo?
«Non credo esistano strategie adatte per giochi del genere, se non aprire a caso l’enciclopedia e studiare qualunque voce ti passi sotto lo sguardo. Proprio per questo motivo ho scelto l’unica tattica razionale che ho trovato: non prepararmi. Sono arrivato là con la mente sgombra e ho lasciato lavorare le sinapsi. Nel duello finale con l’ex-campione devo dire che gli studi pregressi si sono rivelati piuttosto utili. Posso solo dire inoltre che in quei momenti la forza dei tuoi cari in un qualche modo la senti. E io sentivo tantissimo quella di Elisa, la mia ragazza, che mi ha accompagnato».

Cosa ti ha lasciato questa esperienza? Che progetti hai in futuro?
«Quest’esperienza è stata bella, sono stato felice di viverla fino alla fine e di poter tornare a casa anche con qualcosa in più. Ma ritengo necessario circoscriverla nel cassetto degli splendidi ricordi e tornare al mondo reale, non sono affamato di fama. In futuro conto di vivere al meglio, laurearmi e trovare un bel lavoro, come tutti noi giovani no?!».

Avete visto vincere Bruno su Rai Uno? Avete mai pensato di partecipare ad un quiz televisivo?

Tag: , ,

Categorie: Cultura

Lascia un commento