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12 Aprile 2013

La bioetica a Biennale Democrazia

Maria Carmela Sgobba dell’associazione culturale Bioethos presenta l’incontro sul “potenziamento dell’umano” di sabato 13 aprile al Teatro Vittoria

Federica Spagone

In occasione di Biennale Democrazia, sabato 13 aprile alle ore 16, al Teatro Vittoria di via Antonio Gramsci a Torino,  l’associazione culturale torinese “Bioethos” presenterà l’incontro “Il potenziamento dell’umano, conclusione di un ciclo di incontri nelle scuole effettuato in questi giorni, in cui i relatori esporranno il loro punto di vista e risponderanno a dubbi e domande del pubblico. Ma per saperne di più sulla bioetica e sull’incontro di domani abbiamo intervistato la ventisettenne  Maria Carmela Sgobba dell’associazione “Bioethos”.

Innanzitutto che cos’è la bioetica?
«La parola bioetica definisce la disciplina che affronta da un punto di vista morale le questioni legate alla vita, nate a seguito dall’avanzamento della tecnica e della medicina, che ha permesso di intervenire in modi nuovi e diversi sugli esseri viventi. Per questo motivo raggruppa in sé elementi di diverse discipline quali filosofia, medicina, biologia, biotecnologia, biopolitica e diritto. Una prima grande distinzione è quella generalmente operata tra bioetica laica e bioetica cattolica: la prima ha come capisaldi e presupposti principi aconfessionali, razionali e laici, la seconda invece fa riferimento principalmente a principi propri della religione cattolica. E’ giusto sottolineare che questa è solo una divisione generica e che il mondo bioetico e molto più variegato e ricco di sfumature differenti. I temi principali su cui si sofferma principalmente la riflessione bioetica vanno dalle cellule staminali alle modificazioni genetiche, dall’aborto all’eutanasia, passando attraverso la clonazione, i trapianti, le terapie geniche e lo studio del DNA, le biotecnologie, le modificazioni biologiche e il potenziamento umano».

Come ti sei avvicinata alla bioetica?
«Sono laureata in Filosofia e proprio durante il mio percorso di studi ho avuto il primo vero incontro con la bioetica. Mi sono avvicinata a queste tematiche per curiosità e desiderio di ampliare i miei orizzonti sui diversi campi di indagine filosofica e posso dire che è stato un amore a prima vista».

Come si è creata Bioethos e qual è il suo obiettivo?
«Possiamo dire che Bioethos rappresenti il punto conclusivo di un percorso di crescita, di avvicinamento e approfondimento di temi bioetici da parte di studenti universitari, laureandi, dottorandi e studiosi di diversa estrazione, riunitisi in una prima fase nel gruppo informale universitario Bioeto. Obiettivo principale di Bioethos è quello di promuovere attività per la divulgazione, la conoscenza e l’approfondimento delle questioni bioetiche tramite incontri, dibattiti, proiezioni di film e laboratori con i ragazzi delle scuole. Queste tematiche coinvolgono ormai tutte le fasce della popolazione, che sempre di più chiede spazi di informazione e dibattito diversi da quelli tradizionali e più vicini al proprio sentire».

Qual è la risposta dei giovani nelle scuole?
«I giovani sono molto interessati a queste tematiche che li toccano da vicino e l’iniziale diffidenza e riproposizione di schemi di comportamento acquisiti lascia il posto a un confronto sincero e aperto che arricchisce il loro modo di vedere il mondo e di confrontarsi con esso».

Con che progetto partecipate a Biennale Democrazia?
«Vista la complessità dell’argomento “Bioetica” abbiamo deciso di dividere il progetto in due fasi: la prima prevede degli incontri-lezione con studenti e studentesse delle scuole superiori durante i quali  abbiamo affrontato gli elementi base del concetto di “potenziamento umano”, per una riflessione  consapevole dei diversi aspetti in gioco: il significato del termine, se vi siano dei limiti tecnici, morali ed economici, quali interventi siano accettabili e quali no, se il difficile accesso a tali tecniche per via del costo economico, aumenti ancora di più la disuguaglianza sociale e come porvi rimedio. Per favorire il dibattito fra i ragazzi abbiamo usato esempi concreti e vicini alla loro quotidianità e alcuni spezzoni di film e prodotti digitali con queste tematiche. Questa prima fase vede come conclusione l’elaborazione da parte dei partecipanti di brevi articoli con riflessioni, dubbi e domande che una volta raccolti saranno pubblicati on-line. La seconda fase è costituita invece dall’incontro di domani».

Come si svolgerà l’incontro?
«Anche l’incontro verterà sul tema del potenziamento umano e le sue implicazioni sociali e sociopolitiche. Gli ospiti saranno il dottor Maurizio Balistreri, filosofo-bioeticista e docente di Bioetica e Anatomia comparata per il corso di studi in Scienze Biologiche dell’Università di Torino e autore di “Superumani ed Enhacement”. Poi ci sarà l filosofo-epistemologo dottor Giovanni Leghissa, mentre la moderattrice della discussione sarà la dottoressa Micaela Ghisleni, studiosa di bioetica e docente presso il Politecnico di Torino. Il dibattito sarà aperto a tutti e gli esperti esporranno il loro punto di vista e saranno disponibili a rispondere a domande e dubbi del pubblico».

Cosa consigli a un ragazzo che vorrebbe avvicinarsi al mondo della bioetica?
«Per prima cosa consiglio di avvicinarsi a questi temi con una mente aperta e senza preconcetti. Uno dei mezzi principali con cui i giovani possono approfondire i temi bioetici è sicuramente internet, grazie ai molti siti, blog e forum creati da studiosi e semplici appassionati di tutto il mondo. Per esempio molte associazioni, istituti di ricerca, università e onlus hanno una loro pagina sui principali social network e molti dei maggiori quotidiani on line riportano spesso nella sezione scienza notizie di carattere bioetico. Mentre per approfondire l’aspetto istituzionale e legisaltivo italiano, un punto di riferimento utile è il sito del Comitato Nazionale di Bioetica».

Link utili:

Biennale Democrazia

L’incontro

 

Voi siete interessati ai temi bioetici? Andrete all’incontro? 

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Categorie: Cultura

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