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16 Aprile 2013

Alle radici della violenza

Domani pomeriggio una tavola rotonda organizzata dall’Associazione AS.SO. analizza le motivazioni che spingerebbero gli uomini a maltrattare le donne

Matteo Tamborrino

Violenza sulle donne

La tavola rotonda di domani cerca di capire le radici del fenomeno della violenza sulle donne

«È ora di estirpare il seme della violenza dalle nostre anime e dalla nostra vita sociale». Un’affermazione decisa e risoluta pronunciata da Agnese Moro e scelta come motto per la tavola rotonda organizzata da AS.SO. (acronimo di Associazione Solidale) per la giornata di domani, mercoledì 17 aprile, dal titolo “Il fattore culturale della violenza”. L’incontro si aprirà alle ore 17,30 presso la sede del Centro Servizi V.S.S.P., in via Giolitti 21. Un meeting, o meglio una presa di coscienza sulla drammatica questione della violenza, ambito nel quale, purtroppo, noi italiani – come ricorda l’Associazione – siamo piuttosto competenti.
Violenza fisica, attacchi verbali, abusi; ma anche prepotenza e aggressività psicologica nei confronti dei soggetti più deboli, per lo più donne. A indagare le radici culturali di questo fenomeno così vasto e tristemente sfaccettato saranno Paola Fuggetta, esperta in violenza domestica, Mario Fatibene dell’Associazione Cerchio degli Uomini e Marco Bertoluzzo, criminologo, con la moderazione della giornalista Selma Chiosso.
E per comprendere più da vicino l’opera di AS.SO. e le ragioni che hanno spinto all’ideazione dell’incontro di domani, abbiamo intervistato Silvana Zocchi, presidentessa dell’associazione dal 2009.

Silvana, quali sono i principi guida di AS.SO.?
«Come prevede lo statuto, AS.SO. opera nel perseguire l’autonomia e l’integrazione delle donne in situazioni di malessere e di disagio, attraverso percorsi di educazione e informazione su tematiche quali la violenza, la parità dei sessi, la conciliazione tra lavoro e famiglia. Su questi temi organizziamo convegni e tavole rotonde alla presenza di esperti relatori che, grazie alla propria competenza in ambito sociale, possono essere di aiuto alle donne, vittime di profondi disagi».

E le attività e i convegni da voi promossi?
«Nel 2009 organizzammo “1861-2009 150 anni alla ricerca della parità”, con la presentazione del libro di Emilia Sarogni dal titolo “L’Italia e la donna. La vita di Salvatore Morelli”: Morelli fu un patriota risorgimentale che per primo avanzò al Parlamento italiano, nel 1867, una proposta di legge per il riconoscimento della parità dei sessi. Ci fu poi nel 2010 “Violenza domestica- effetti, conseguenze, vie di uscita” e l’anno successivo un convegno per promuovere la sensibilizzazione della società nei confronti del volontariato femminile in Italia. L’anno scorso invece è stata la volta di “Parole e musiche per non dimenticare”, in ricordo del genocidio armeno».

Tornando all’incontro di domani, in che modo è nato?
«“Il fattore culturale della violenza” si propone di comprendere le ragioni socio-culturali della violenza nei confronti delle donne da parte dei maltrattanti, ricercando le motivazioni nel passato di questi uomini. Nasce come il bisogno, il momento di guardarsi in faccia: da una tavola rotonda, organizzata nel mese di dicembre, è emersa la necessità di approfondire l’argomento, con particolare riferimento alla realtà italiana. Partendo dalla condivisione di uno scritto di Agnese Moro, nel quale si afferma che “quando gli italiani parlano di sé stessi ne parlano come di un popolo buono e umano, migliore degli altri, anche in guerra, anche in dittatura”, siamo giunti a riconoscere che questo non è affatto vero».

Perché la questione della violenza non cesserà mai di essere all’ordine del giorno?
«Premetto che l’odiosa brutalità contro le donne non nasce dal nulla, ma si radica nella nostra cultura, nella quale la violenza è sostanzialmente accettata, anche se non da tutti, come un male inevitabile o come uno strumento necessario. Proprio per queste motivazioni la violenza non smetterà mai di essere attuale: c’è la violenza degli stadi, la violenza verbale, il bullismo, la prepotenza vessatoria di tanti comportamenti pubblici e privati. È ora di estirparne il seme agendo con decisione, con tutti gli investimenti umani, tecnici e finanziari necessari. E bisogna farlo subito».

Link utili:
VSSP

Parteciperete all’incontro organizzato da AS.SO.? Che cosa pensate riguardo al dramma della violenza?

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Categorie: Cultura

Commenti (1)

  1. VOLTOLIVE ha detto:

    […]  AS.SO. – www.digi.to.it – Link  AS.SO. – www.lastampa.it – Link […]

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