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18 Aprile 2013

Lavoro all’estero: istruzioni per l’uso

Fra curriculum, budget e lingue straniere, all’aperitivo Informagiovani del 15 aprile si è parlato di come cercare un’occupazione fuori dall’Italia

Nicola Veneziano

aperitivo estero

L’incontro all’Informagiovani era l’ultimo dei tre sull’estero: in questo si parlava di lavoro.

È passato anche l’ultimo degli Aperitivi Informativi all’Informagiovani di Torino sul tema dell’estero: dopo studio e volontariato, lunedì 15 aprile si è parlato di lavoro. A maggio invece gli appuntamenti cambieranno ambito: vita sociale, condividere per risparmiare.

DOVE ERAVAMO, DOVE SIAMO, DOVE ANDIAMO
Il primo ospite dell’aperitivo è stato Flavio Bortolin, orientatore del Centro Informagiovani, che per prima cosa ha cercato di fare il punto su come eravamo e come siamo ora per capire dove andremo: «Nel 2008 in tutto il mondo il tasso di disoccupazione era da un minimo del 3% ad un massimo del 7%, tutto sommato si stava, a oggi quel tasso rimane invariato in Canada, Australia e paesi dell’Europa settentrionale, è peggiorato in Europa Meridionale, USA e Irlanda, e intanto si sono aperti i mercati emergenti: Europa dell’Est, Africa e Sud America. La stima per il 2020? – ha proseguito Bortolin – Che 85 milioni di persone andranno in pensione, altre dieci saranno sopra i 65 e ci saranno un milione di ragazzi fra i 18 e i 34 in meno. Se non altro, a quel punto si sarà usciti dalla crisi. Questo vuole dire che in paesi come la Germania, si è stimato serviranno 400 mila nuovi lavoratori specializzati, ed in Inghilterra sono alla ricerca di dottori ed infermieri. Per questi dati ci siamo affidati a siti come Eurocutura.it o Make-it-in-Germany.com».
Bortolin ha poi detto che per andare a cercare lavoro all’estero bisogna imparare a fare un Curriculum Vitae sul modello di quelli dei paesi in cui uno vuole andare. Il modello Europass non è visto di buon occhio in certi stati, ma basta cercare su Google per trovare altri modelli.
Una cosa che bisogna anche imparare è “darci un prezzo“: inserire nei curricula la cifra che una persona vorrebbe guadagnare in quel determinato lavoro è una pratica diffusa in parecchi paesi.

COME FARE UN CURRICULUM
La seconda ospite a prendere parola è Elena Proietti, anche lei orientatrice e referente per Eures, secondo cui il problema non è tanto il modello del Curriculum vitae, ma il modo in cui viene compilato: «Il fatto è che molto spesso la gente non va al punto; molti, infatti, nei curriculum lasciano spesso in bianco lo spazio su cosa vogliamo fare. Anche le competenze sono raffazzonate, si gira intorno a quello che si vuole senza nominarlo, è fondamentale invece essere incisivi. Per lavorare all’estero è anche necessario considerare che bisogna vivere all’estero e allora ragionare su alcuni punti: sono in grado di garantire un posto dove risiedere? Ho un budget che mi permette di poter anche stare fermo nella prima parte del mio soggiorno all’estero? Sono in grado di parlare in modo corretto e fluente la lingua del posto o l’inglese?».
Oltre al come formare un buon CV col modello Europass, Elena Proietti presenta anche il sito Eures: “Noi ci occupiamo di lavoro in Europa e nell’area economica europea. Il nostro sito è internazionale, ma è sempre possibile contattare persone in carne e ossa in tutto il territorio europeo. Sul portale potete poi trovare contatti di centri per il lavoro in tutta Europa e, attraverso un ottimo motore di ricerca, vedere le offerte più allettanti».

UN BUDGET PER L’EUROPA
Conclude l’incontro Adriana Casula, che  presenta il progetto Your first Eures job, una iniziativa che dà ai giovani fra i 18 e i 30 anni la possibilità di spostarsi per cercare lavoro in Europa, stanziando un budget che permette ai ragazzi che ne usufruiscono di potersi formare. Per accedere a queste opportunità è necessario iscriversi al sito e compilare un modulo con i propri dati, competenze e scelte lavorative: a quel punto viene eseguito un matching con le aziende e quando una persona ottiene un livello di compatibilità alto, le due parti vengono messe in contatto.
Questo progetto non è solo per i giovani, ma anche per le piccole imprese che, se accettano di iscriversi, ottengono dei fondi per garantire la formazione dei giovani.

Link utili:
Centro Informagiovani di Torino

Eurocutura.it 

make-it-in-germany.com

Eures

Your first Eures job

 

Vi piacerebbe andare all’estero a lavorare? Dove vorreste andare?

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Categorie: Lavoro

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