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20 Giugno 2013

Torino risuona con la Festa della Musica

Domani torna la manifestazione che permette ad artisti e gruppi di esibirsi a basso impatto nella zona del Quadrilatero, quest’anno la novità dell’elettronica

Silvia Calvi

Festa della Musica

Domani la Festa della Musica si svolgerà dalle 17 nelle vie del Quadrilatero

Torino rinasce, risuona, ribolle“. Una frase che  pare una presa di coscienza rispetto a una situazione, ma è anche lo slogan della Festa della Musica, che si svolgerà nella sua seconda edizione a Torino il 21 giugno, organizzata dall’associazione culturale Mercanti di Note e dal Comune di Torino.
Come lo scorso anno la manifestazione punta a festeggiare la musica attraverso l’esibizione di musicisti, professionisti e non, in un intrecciarsi di suoni e ritmiche di ogni genere che riempiranno le vie del Quadrilatero Romano a partire dalle 17.
Digi.TO è entrato nel backstage in esclusiva per voi con un’intervista a Emanuele Ansermino, organizzatore della Festa e vice presidente dell’associazione Mercanti di Note.

Festa della Musica ancora incentrata sul basso impatto, esattamente come la scorsa edizione: come mai questa scelta?
«La nostra è stata una scelta dettata da due ragioni differenti: da un lato la voglia di ritornare alle ”radici” della musica, dall’altra la tematica ambientale, che sin dalla prima edizione ci è stata a cuore. Inoltre è una sfida per i gruppi partecipanti: mettersi in gioco con l’ideazione di un repertorio acustico dove non esista interpolazione di amplificatori ed effettistica varia».

Le band che parteciperanno: quante e quali sono?
«Abbiamo da molto superato le cento band iscritte, la risposta è stata ottima. Tra i partecipanti vi saranno anche nomi affermati, che tuttavia preferiamo non rivelare, poiché verranno inseriti all’interno della programmazione in maniera del tutto spontanea, affiancando i gruppi meno noti durante la manifestazione. Una scelta risultata vincente lo scorso anno, che abbiamo mutuato per il 2013».

Ci sono momenti e luoghi, nel corso dell’iniziativa, pensati per band emergenti e/o di giovanissimi oppure ogni artista suonerà indifferentemente per strada, come lo scorso anno?
«Rispetto al 2012 abbiamo attivato una serie di punti dedicati a realtà più o meno emergenti le quali si gestiranno autonomamente durante il corso della manifestazione. Questo per dar modo allo spettatore di vivere un’esperienza più completa relativamente ad una specifica area musicale. Tutto ciò, tuttavia, non snaturerà il senso della manifestazione, ovvero l’interazione spontanea tra vari gruppi musicali provenienti anche da background musicali diversi».

La Festa della Musica può esser anche considerata una buona vetrina per suonare davanti a molta gente ed essere notati?
«Penso e spero di si. Onestamente reputo sia troppo presto per porsi una domanda simile. Siamo una giovane associazione culturale alle prese con un evento denso di significati e tematiche che devono ancora trovare un giusto spazio. Stiamo lavorando sodo per far si che ciò accada ma dobbiamo ancora fidelizzare il nostro pubblico, creare un’aspettativa ancora maggiore. Sicuramente la Festa della Musica si va delineando come ottimo spazio dove suonare di fronte a un vasto pubblico, se si pensa che l’anno scorso hanno partecipato oltre diecimila persone».

Musica acustica ma anche elettronica, con una sezione apposita quest’anno. Un omaggio a una delle scene musicali di Torino di punta o scelta autonoma?
«Una scelta dovuta alla volontà di aprire la manifestazione a più generi musicali possibili senza venir meno alla nostra filosofia di fondo legata alla musica acustica. Per questo la scelta di un luogo come il Bunker e di una fascia oraria come quella da mezzanotte alle 5 di mattina. Dopo l’edizione 2012 ci siamo resi conto di non aver dato modo alla vivissima scena elettronica torinese di esprimersi all’interno del nostro evento, finale con Boosta a parte. Da qui l’idea di attivare un punto legato a questo genere musicale, che essendo basato sull’elettricità meritava una location diversa e più adatta».

Musica suonata, ma anche insegnata al prezzo di un caffè. Perché questa scelta?
«Il Music Pass è un’iniziativa che ci consente di dare il nostro personale contributo alla diffusione della pratica musicale. Quante volte avete pensato, ascoltando un musicista per strada, un concerto in televisione o semplicemente cantando sotto la doccia, a quanto sarebbe bello sapere suonare uno strumento? Ma tutto ci distoglie dall’avvicinarci alla pratica musicale. Il 21 giugno, invece, negli appositi punti designati si potrà versare un euro, il prezzo di un caffè, ed essere indirizzati verso il centro musicale convenzionato più vicino dove potremo finalmente cimentarci con lo strumento dei nostri sogni».

 

Link utili:
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Andrete alla Festa della Musica? Da musicisti o da spettatori?

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Categorie: Musica

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