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21 Giugno 2013

La Signora della Cena in Bianco

Quattro chiacchere con Antonella Bentivoglio d’Afflitto, organizzatrice di eventi e soprattutto dell’originale flash mob che domani in centro radunerà quasi 7.000 persone

 Erika Guerra

Antonella Bentivoglio d’Afflitto

Antonella Bentivoglio d’Afflitto alla Cena in Bianco dello scorso anno (foto di Massimo Grassi)

Domani, sabato 22 giugno, nel contesto del weekend di festeggiamenti che precede i tradizionali Fuochi di San Giovanni, il centro di Torino ospiterà l’Unconventional Dinner – Cena in Bianco, che già l’anno scorso aveva registrato un boom di iscrizioni e aveva piacevolmente sorpreso i torinesi con un appuntamento estivo low cost, conviviale e molto chic.
Il format è sempre lo stesso: un evento gratuito per grandi e piccini, fondato sullo stare a tavola per una cena conviviale seduta, con vivande e accessori portati da casa. Il tutto è organizzato nel rispetto delle quattro grandi “E” di Estetica, Eleganza Etica ed Educazione: infatti grande importanza viene ovviamente data al rispetto della cornice del centro cittadino che sarà teatro della cena, dato che ai partecipanti viene chiesto di apparecchiare e sparecchiare la  propria tavola e soprattutto di impegnarsi a riconsegnare alla città il luogo così come è stato trovato, portando via i rifiuti della serata ed eventuali avanzi.
Ad organizzare la Cena in Bianco per il secondo anno è Antonella Bentivoglio d’Afflitto, che ha condiviso con Digi.TO l’idea che ha portato alla nascita di questo appuntamento e alcuni consigli per chi vuole parteciparvi.

L’IDEA
Chi si immagina di assistere a qualcosa che è già stato organizzato nelle più famose metropoli del mondo, si troverà di fronte a qualcosa di molto diverso: «Questo format a parte il bianco non ha nulla in comune con migliaia di eventi in bianco organizzati nel mondo, che solitamente sono a pagamento e a inviti esclusivi. Nel nostro caso l’obiettivo era creare a Torino un evento gratuito, aperto a tutti, all’insegna della tradizione e della sobrietà a tavola e idoneo ad una grande città storica che è stata anche la prima Capitale d’Italia. L’idea è nata lo scorso anno in maggio, il periodo era difficile a Torino come altrove, tutti erano molto preoccupati per la situazione generale e per il poco lavoro, sentivo solo malumori e lamentele e notavo quanto tutti ci attendessimo che qualcuno o qualcosa provvedesse in qualche modo. Ho pensato che bisognava mettersi in gioco e provare a creare qualcosa che trasmettesse energia e tensione positiva. Nella vita faccio il direttore creativo – continua – sono una strategic planner che si occupa di marketing e di comunicazione 2.0, così mi sono detta: inventiamo un evento grazie al quale tutti insieme, trasformandoci  da spettatori a protagonisti, riusciamo a realizzare qualcosa che riesca a trasmettere l’immagine magica di Torino all’esterno anche attraverso la rete».

L’EDIZIONE 2013
L’immagine suggestiva trasmessa da questo particolarissimo flash mob già nell’edizione dello scorso 5 luglio, durante la quale sono stati registrati quasi 2.500 partecipanti nella cornice della Piazzetta Reale, ne ha decretato il successo: tantissime le richieste per una seconda edizione, che sarà molto più imponente, con quasi 7.000 iscritti e una location ancora tutta da scoprire che verrà rivelata nella giornata di oggi attraverso il blog e la Pagina Facebook dell’evento.
Secondo l’organizzatrice, questo grande successo è dovuto alla voglia di essere protagonisti, anche solo per una sera:« Il desiderio di diventare quasi attori di una sorta di “piéce” teatrale in cui ognuno fa la propria parte, indispensabile perché  la scenografia sia perfetta. La voglia di impegnarsi nel dare vita a questo risultato fuori dal comune e sicuramente d’effetto, insieme alla dinamica attuale del flash mob, all’effetto sorpresa, agli indizi trasmessi attraverso la rete e perfino il bianco, da sempre è un colore estivo di grande tendenza in tutti i grandi party, sono tutti elementi che contribuiscono a creare questo grande successo di partecipazioni».

LE REGOLE

Ovviamente, chi aderisce alla Cena deve farlo completamente, non sono ammesse eccezioni né nell’abbigliamento né nell’allestimento della tavola: «Il total white dalla testa ai piedi non accetta deroghe, qui sta il piacere e il divertissement, alla fine un paio di scarpe da ginnastica o sandali o di corda bianche si trovano sempre. Anche a tavola tutto bianco e la tovaglia bianca è fondamentale. Le uniche eccezioni possono riguardare sedie e sgabelli e ovviamente sui tavoli, che verranno nascosti dalla tovaglia. Chi volesse dare un tocco di stile in più alla tavola può renderla perfetta e creare un po’ di atmosfera con un centrotavola semplice di fiori, una lanterna con una candela o un portacandele. Le vivande ovviamente possono essere a colori – conclude Antonella Bentivoglio d’Afflitto – ma sul blog abbiamo raccolto qualche consiglio per chi volesse aderire al tema anche  dal punto di vista culinario, cucinando ricette sfiziose ma bianche».
Inoltre, nel rispetto delle “E” che guidano la realizzazione della Cena, non sono ammessi oggetti di carta, plastica o lattine e la tavola deve essere imbandita con gusto ed eleganza, ma soprattutto con fantasia.

Link utili:
Il blog dell’Unconventional Dinner 2013
Pagina Facebook Cena in Bianco Torino

 

Avete partecipato o parteciperete all’Unconventional Dinner? Quali sono i vostri consigli “in bianco”?

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Categorie: Cultura

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