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1 Agosto 2013

Da Torino al Brasile per Papa Francesco

La testimonianza di Federica, una ragazza torinese che ha partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù di Rio de Janeiro

Nicola Veneziano

Erano 3 milioni i ragazzi sulla spiaggia di Rio per ascoltare Papa Francesco I

È stato con buona probabilità l’evento più importante dell’anno e uno di quelli che passeranno alla storia: stiamo parlando della Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro, che ha coinvolto 3 milioni e mezzo di giovani sulla spiaggia di Copacabana per ascoltare le parole di Papa Francesco.
Fra questi c’era anche Federica, una ragazza torinese che ci racconta la sua esperienza.

Era la prima volta che partecipavi alla GMG?
«Sì, me ne avevano parlato come un grande evento di incontro di fede giovanile. Allora, senza pensarci molto, ho deciso di partecipare. I preparativi sono iniziati pochi giorni prima della partenza, essendo impegnata con gli esami alla maturità.

Cosa ti ha spinto ad andare fino a Rio de Janeiro?
«Rio è stata scelta come sede di questa XVIII Giornata Mondiale della Gioventù ed è di certo una meta accattivante. È stato tutto una novità per me, a cominciare dal nostro arrivo in terra brasiliana! Ero molto incuriosita, non vedevo l’ora di partire per conoscere e vivermi a pieno gli eventi. Oltre al fatto di trovarsi in un altro paese, con le sue bellezze turistiche, la partecipazione alla GMG richiede un corpo preparato al pellegrinaggio e un cuore aperto alla religione cattolica. Non da ultimo, vorrei aggiungere ciò che mi ha stupito di più, oltre alla magia che si respirava in questi giorni, è stata l’ospitalità dei brasiliani».

Eri ospitata da qualche parte?
«Ho avuto la fortuna di essere ospitata da una famiglia carioca, mi ricordo le parole della mamma: grazie per rendere felici questi giorni! Ma in metro, per strada, in chiesa, in spiaggia… dappertutto ci hanno ringraziato per aver portato loro un po’ di allegria e spensieratezza, nonostante il periodo di crisi che ora il Brasile sta vivendo. E’ un popolo che ha molto da dare, e questo non ha fatto altro che rendere ancora più speciale e indimenticabile questa esperienza».

Che aria si respirava fra i milioni di giovani presenti?
«Gioia, allegria e comunità sono stati i motori vincenti. Si balla, si canta, si prega ma soprattutto ci si conosce con ragazzi provenienti da tutto il mondo. Siamo noi, i giovani, i protagonisti di questo grande incontro di fede, speranza e unità. La GMG ha per obiettivo principale far conoscere a tutti i giovani il messaggio di Cristo. É attraverso i giovani che il “volto” giovane di Cristo si manifesta al mondo».

Quale è stato il momento più emozionate?
«Il momento più emozionante per me è stata la veglia di sabato sera. Innanzitutto l’arrivo a Copacabana nel pomeriggio, dopo una camminata di 10 km in pellegrinaggio lungo le strade del centro di Rio, spettacolo paesaggistico del Pan di Zucchero incluso. Molti erano già lì dalle prime ore del mattino, io e il mio gruppo siamo riusciti a posizionarci in un punto strategico, non molto distante da uno dei grandi schermi. Bastava guardarsi attorno, vedevi tutti quanti accampati sulla spiaggia, teli e sacchi a pelo ovunque, a destra l’oceano, e in cielo le costellazioni dell’altro emisfero terrestre, l’atmosfera che si respirava era surreale, essendo inverno ora in Brasile, alle 18 fa buio. Le parole del Papa di quella sera mi risuonano ancora in testa: ha parlato di “un campo per seminare, un campo per allenarsi, un campo per costruire”; il vero campo non è un luogo geografico, ma ognuno di noi, che forma la Comunità. Da noi giovani deve partire la vera rivoluzione, spetta a noi cambiare il mondo… Con parole semplici ma efficaci, ci ha invitati a entrare a far parte della squadra di Gesù».

Cosa puó insegnare questo Papa ai giovani?
«Penso che Papa Francesco sia nato per fare il Papa. Noi giovani abbiamo bisogno di aver vicino una figura come la sua, che pur essendo al vertice della gerarchia ecclesiastica si pone al nostro stesso livello, con tenerezza, bontà e semplicità, ma anche oserei dire con animo rivoluzionario e schietto. Siamo tutti fratelli di una medesima comunità che è la Chiesa. Il suo invito, “andate senza paura, per servire”, è la missione di cui noi giovani siamo stati incaricati: non dobbiamo avere paura di perdere la Speranza, che è il motore della nostra vita».

Link utili:
Giornata Mondiale della Gioventù

 

Avete partecipato anche voi alla GMG? Se avete visto le immagini in tv cosa ne pensate?

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Categorie: Cultura

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