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20 Settembre 2013

Al via lo Yourban Fest di Rivoli, tra ambiente e impegno

Dalla volontà di un manipolo di ragazzi, un festival fatto in casa per parlare di sostenibilità ambientale. Tra gli ospiti, il progetto MaPo e la sua campagna Mobilitàzione

Matteo Fontanone

Yourban

Da oggi a domenica a Rivoli si svolge lo Yourban Fest

Inizia oggi la tre giorni dello Yourban Fest a Rivoli. Musica, cinema, workshop e laboratori con l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza all’ambiente. Un festival ecologico dal programma stuzzicante, un carrozzone che pullula di attività curiose e a molti sconosciute. A pensarlo e a metterlo in atto, un gruppo di giovanissimi con poca esperienza ma con le idee ben chiare. Quali? Regalare alla cintura ovest della città, a loro detta piuttosto poco movimentata, un evento appetibile e, nel farlo, avvicinare gli avventori ai concetti di ecologia e sostenibilità. A raccontare la storia di Yourban c’è Alice, che alla nascita del festival ha contribuito in prima persona, fin dall’inizio.

Qual è la storia che porta un gruppo di ragazzi giovani a organizzare un festival del genere?
«Noi organizzatori di Yourban 2013 facciamo parte di un’associazione culturale chiamata Il Laboratorio di Calvino. Siamo nati nel 2009 e fin dall’inizio ci siamo occupati di eventi nella cintura ovest di Torino: la nostra prima idea è stata quella di organizzare una serie di degustazioni di vino e birra a prezzi popolari. Siamo un’associazione i cui membri hanno mentalità e interessi diversificati, c’è chi si dedica all’antimafia e chi ha organizzato il Salone Off con Giulio Cavalli. Ci siamo buttati con generosità dentro a iniziative di ogni sorta. Proprio questo pluralismo ci ha dato l’opportunità di poter impiegare le nostre forze in tanti ambiti e di farci le ossa per un qualcosa di più grande».

Volevate fare il grande salto e avete pensato allo Yourban Fest.
«È da un anno che lo organizziamo. Dopo una serie di esperienze sul territorio, il Comune di Rivoli ci ha voluto dare fiducia e abbiamo ottenuto da loro il Centro Giovani della città, uno spazio bellissimo e inutilizzato, in cui abbiamo deciso di tenere il festival. Sempre la città di Rivoli ha deciso di sobbarcarsi l’affitto della Maison Musique, la sala dove avranno luogo i nostri concerti».

Come avete convinto gli artisti e i relatori che animeranno le tre giornate?
«Una volta ottenuti gli spazi, abbiamo dovuto pensare agli ospiti da invitare. L’idea da cui siamo partiti era quella di creare, allestendo il programma di Yourban, una rete di persone dagli interessi e dalle conoscenze diverse, ognuno esperto di un determinato argomento. I nostri collaboratori, che verranno da noi a titolo puramente gratuito, parleranno di un po’ di tutto: c’è chi terrà workshop sull’orto sinergico, chi sull’autoproduzione di detersivi, chi su progetti di società sostenibile. Nel momento in cui il cartellone ha iniziato ad arricchirsi di progetti e nomi, il mondo ha improvvisamente compreso la serietà dei nostri intenti: alcuni marchi come Coop e M** Bun hanno voluto associare il loro logo alla nostra iniziativa, come se fosse uno scambio. A noi un appoggio di tutto rispetto, a loro il piacere di contribuire allo sviluppo del nostro progetto».

Uno degli appuntamenti clou di Yourban è il workshop tenuto dai ragazzi di MaPo, “Muoversi al Politecnico”. Il collettivo, insieme ad una rete di coordinamenti e associazioni, fa parte della campagna Mobilitàzione, volta a difendere il trasporto pubblico cittadino e a proporre nuove idee di mobilità sostenibile, sbarca al festival di Rivoli e porta con sé una serie di soluzioni efficaci da attuare in un futuro prossimo per migliorare lo status quo tra le vie e i marciapiedi di Torino. Erica e Marco di MaPo snocciolano impressioni, prospettive e alternative credibili, il tutto avvallato da dati ben precisi. Cosa rara, visti i tempi.

In cosa consisterà il workshop che terrete a Yourban?
«Porteremo dati e numeri, parleremo di quanto le attuali politiche limitino il diritto dei cittadini a vivere a pieno il proprio spazio urbano. Sarà interessante, abbiamo intenzione di coinvolgere chi parteciperà con un’indagine sulle loro abitudini di spostamento. Confronteremo i loro dati con quelli delle medie attuali in Italia, speriamo ci serva a sfatare qualche luogo comune: tutti pensano che la macchina sia il mezzo più veloce per spostarsi, su molti percorsi invece è stato dimostrato che la bicicletta è assolutamente competitiva e anzi, in alcuni casi è più rapida dell’automobile».

Parliamo di mobilità. In Europa si sta sviluppando una cultura attenta all’ambiente in tutti gli ambiti del quotidiano. Noi sembriamo essere un po’ indietro.
«Soprattutto a Torino. Facciamo molta fatica a uscire dalla logica Fiat che ha permeato la città per anni e anni. Fino a poco fa la macchina era padrona assoluta dello spazio urbano, oggi per noi è difficilissimo far passare l’idea che slegare la persona dall’automobile non solo è possibile ma addirittura conveniente».

Una delle prime caratteristiche delle smart city europee è avere un servizio di pista ciclabile all’altezza.
«Torino spesso si vanta dei suoi chilometri di pista ciclabile, quando in realtà i percorsi sono frammentati e strutturati molto male. La radice del problema sta nel fatto che, da noi come in tutta Italia, la pista ciclabile viene considerata una zona in cui si fa la passeggiata in bicicletta di domenica pomeriggio. In Europa le cose stanno diversamente, la bici è un mezzo di trasporto da usare nella vita di tutti i giorni, tant’è che la pista ciclabile all’estero non è una semplice pista ma una corsia a tutti gli effetti. Se tanti cittadini vogliono pedalare per andare al lavoro, è logico che la città costruirà le infrastrutture adeguate, in grado di sostenere il flusso. Purtroppo la logica in Italia non è ancora questa, lo sottolinea il problema di convivenza tra automobilista, pedone e ciclista».

L’altro macrotema di cui si occupa Mobilitàzione è il trasporto pubblico.
«Secondo noi a Torino il servizio di trasporto pubblico è un grosso problema. Tra la vendita dell’80% delle quote Gtt, i tagli dello scorso anno e il calo dei servizi, siamo in serissima difficoltà, mentre è evidente che una smart city debba avere un sistema efficiente».

 

Link utili:
Yourban Fest
Pagina Facebook MaPo

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Categorie: Ambiente

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