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27 Settembre 2013

Una corsa sui tacchi contro la violenza sulle donne

Domenica 29 settembre in piazza Vittorio si correrà una simbolica “Fashion Marathon” di 80 metri per sensibilizzare contro il femminicidio

Simone De Caro

Domenica in piazza Vittorio si correrà sui tacchi contro il femminicidio

Se pensavate che la Fashion Marathon fosse una 42 km con divise molto più alla moda del solito vi sbagliavate di grosso. Domenica 29 settembre  dalle 14 invece si correrà per 80 metri in piazza Vittorio obbligatoriamente con tacchi di altezza minima 7 centimetri.
La corsa vuole essere una manifestazione simbolica contro la violenza sulle donne e il femminicidio ed è promossa dall’associazione Libra 2.0.
Per saperne di più abbiamo intervistato una delle organizzatrici, Claudia Ottone.

Ci puoi raccontare cosa succederà domenica?
«L’evento inizierà alle 14 con le iscrizioni, poi ci saranno dei bambini che sfileranno sulla corsia e accompagneranno le concorrenti con un baciamano. Un riscaldamento a ritmo di zumba, anzi ci tengo a ricordare che tutti gli artisti che stanno partecipando a questo evento lo stanno facendo con l’unico scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica senza prendere un centesimo. Verrano poi lette delle poesie, con altri vari interventi. La gara sarà ad eliminazione, verranno premiate la prima, la seconda e la terza, ma tutte le partecipanti saranno premiate con premi di consolazione, anche di un certo valore donate dai commercianti, come delle cerette ad esempio».

Come è nata l’idea di questa iniziativa?
«E’ nato tutto a casa mia davanti a una pizza con un gruppo di amiche, una delle quali è stata direttamente vittima di violenze e finalmente ha avuto il coraggio di reagire. In questo caso spesso non si è solo vittime ma anche succubi e quello che manca è la forza di reazione. E’ proprio questo passaggio dalla staticità alla reazione che noi rappresenteremo simbolicamente con lo scatto di 80 metri. Inizialmente questa iniziativa non era così grande, si è allargata grazie all’effetto virale di internet e dei media. Si è divulgata su Facebook e siamo arrivati ora ad avere più di 200 partecipanti».

Perché il nome Fashion Marathon?
«Non volevamo mettere un nominativo troppo attinente alla tematica della violenza, avremmo avuto un target di gente che già lavora nel campo. A noi non interessano gli addetti al settore, a me interessano i ragazzi dello stadio che vengono a vedere il sedere delle signorine. Davanti a un evento molto simpatico si trovano davanti al fatto compiuto di un momento di sensibilizzazione. A me quelli interessano, non quelli che non verrebbero mai».

Link utili:
Pagina Facebook
Associazione Libra 2.0

 

Cosa pensate di questa iniziativa? Parteciperete alla corsa sui tacchi?

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Categorie: Cultura

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