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18 Dicembre 2013

A occhi aperti con Mario Calabresi

Il direttore de La Stampa ha presentato il suo nuovo libro, dedicato ai grandi della fotografia e ai valori del giornalismo, inteso come testimonianza diretta

Fabio Cassanelli

Il nuovo libro di Mario Calabresi parla dei valori del giornalismo attraverso storie di grandi fotografi

Lunedì 16 dicembre, al Teatro Carignano, il direttore de La Stampa Mario Calabresi ha presentato il suo ultimo libro “A occhi aperti” (Ed. Contrasto). Insieme a lui sul palco anche il vicedirettore Massimo Gramellini, intervenuto nel ruolo di intervistatore e commentatore delle fotografie che appaiono nel libro. Ebbene sì, perché il libro di Calabresi non è né un romanzo né un saggio, ma può essere definito un percorso ricco di filosofia e riflessione tra le opere di dieci tra i più importanti fotografi dell’ultimo secolo.

I GRANDI FOTOGRAFI
L’opera nasce dalla grande passione di Calabresi per la fotografia e la base del suo lavoro sono le dieci interviste con i celebri fotografi raccolte negli ultimi due anni. Tra loro troviamo Steve McCurry, divenuto famoso dopo il suo servizio sui monsoni in India del 1983, Eliot Erwitt dell’agenzia Magnum Photography e Josef Koudelka, autore del meraviglioso foto-reportage sulla Primavera di Praga.
Ma le interviste, alternate alla immagini, sono solo la sovrastruttura di una riflessione profonda maturata dal direttore de La Stampa durante il rapimento in Siria del giornalista Domenico Quirico. L ’inviato ha più volte affermato che un giornalista non può raccontare nel modo più autentico possibile un bombardamento senza averlo vissuto direttamente. La lezione dei fotografi è la stessa ed è sottolineata da Calabresi raccontando alcuni aneddoti.

CON GLI OCCHI DEGLI ALTRI
Steve McCurry ad esempio scattò le sue foto durante i monsoni immerso fino al collo nei fiumi tra morsi di sanguisughe e acque infette. Koudelka invece si avvicinò coraggiosamente ai carri armati sovietici rischiando più volte la vita e dovette pubblicare le foto anonimamente per evitare anche la persecuzione della propria famiglia.
Questa è la lezione di “A occhi aperti”: il giornalista ed il fotografo non devono comportarsi come un entomologo, che osserva le formiche con una lente di ingrandimento, ma piuttosto mischiarsi a esse e cercare di vedere la realtà con i loro occhi.

 Link utili:
A occhi aperti

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Categorie: Cultura

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