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5 Febbraio 2014

NextDoorHelp: il web contro gli sprechi

Quattro giovani ingegneri torinesi inventano il food sharing via Internet con Slow Food: chi ha cibo o beni di troppo può condividerli con chi ne ha bisogno

Veronica Minniti e Simone De Caro

Il logo di NextDoorHelp

Capita spesso di avanzare il cibo in frigo? Detestate gettarlo e vorreste invece condividerlo con la comunità locale favorendo il risparmio e la sostenibilità? Allora il food sharing è quello che fa per voi. A rendere possibile tutto ciò pensa NextDoorHelp, piattaforma ideata da quattro giovani ingegneri laureati al Politecnico di Torino.
L’idea è quella di mettere in contatto fra di loro persone che per varie ragioni hanno del cibo o altri prodotti in avanzo e vogliono perciò condividerlo gratuitamente con chi ne ha bisogno. Il progetto è in ascesa a Torino e grazie alla collaborazione con Slow Food prevede di crescere vertiginosamente.

LA NASCITA DEL PROGETTO
Il team di sviluppo che ha lavorato per quasi un anno a NextDoorHelp è composto da quattro ragazzi di età compresa tra i 28 e i 30 anni, tutti originari del sud Italia ma laureati in ingegneria a Torino: Fabio Gagliano, Emiliano Marzo, Daniele Merola e Paolo Pagliazzo.
L’idea è venuta, quasi per caso, a Daniele, che racconta: «Ero in procinto di tornare a casa, in Puglia, per le vacanze estive. Era luglio, Torino era semideserta. Quando decisi di preparare la cena aprii il frigo e la prima cosa che mi balenò in testa fu: e ora? Come faccio a consumare tutto? Davanti a me due confezioni nuove di affettati, una confezione di cordon bleu e alcuni contenitori di yogurt non ancora aperti. Il caso – continua – volle che il mio amico Fabio, con cui ho iniziato questa avventura, uscisse tardi da lavoro quella sera e mi scrivesse: “Fare la spesa sarebbe una corsa contro il tempo”. Così il problema fu risolto: Fabio venne da me e andò via con una busta piena di cibo. All’inizio non ho dato molto peso a quanto avvenne. In treno verso Lecce, poi, l’illuminazione! C’erano tantissimi studenti sulla strada del ritorno a casa in quel periodo,  e le domande iniziarono a venire fuori da sole: quanti di loro avranno svuotato il frigo o la dispensa? Saranno stati tutti così fortunati da avere qualcuno che andasse a prendere il loro potenziale spreco? Da qui è nata l’idea».

COME DIVENTARE “HELPER” E “FINDER”
Lo sviluppo della piattaforma è iniziato a settembre 2012 e il lancio è avvenuto ufficialmente nell’agosto 2013.
Dopo essersi registrati al sito, anche tramite account Facebook, gli utenti possono mettere a disposizione della community qualsiasi loro bene, non soltanto il cibo che non si riesce a consumare, ma anche oggetti non utilizzati, che altrimenti verrebbero gettati nella spazzatura. Un utente che condivide sulla piattaforma è detto “Helper”, chi invece richiede l’oggetto è detto “Finder”.
Chi condivide qualcosa dovrà semplicemente compilare un modulo inserendo pochissime ma essenziali informazioni per descrivere l’oggetto, ad esempio la data di scadenza in caso si tratti di un alimento, una breve descrizione, una foto e l’indirizzo in cui l’oggetto dovrà poi essere ritirato dal “Finder” che se lo aggiudica. L’indirizzo, poi, sarà visibile  esclusivamente all’utente che dovrà ritirare l’oggetto.
Una volta pubblicato, l’avviso è visibile a tutti e automaticamente condiviso anche sulla pagina Facebook. Sul sito è possibile vedere una mappa geografica a tutto schermo e l’utente può subito prendere visione di ciò che è stato messo a disposizione intorno a sé, specificando il raggio di ricerca. Basterà un click per poter richiedere un appuntamento all’Helper. Un sistema di messagistica interna, inoltre, permetterà, in soli tre rapidissimi scambi di messaggi, di accordarsi sulla data e ora del ritiro.

A PICCOLI PASSI
«Sappiamo benissimo che il nostro è un progetto ambizioso – racconta ancora Daniele – ma ogni piccolo tassello aggiunto ci dà la carica per andare avanti e per migliorarci giorno dopo giorno. Siamo convinti che questo servizio gioverà a tantissime persone di qualunque ceto sociale, perché consentirà di limitare il fenomeno dello spreco, diffondendo la cultura della condivisione e offrendo la possibilità di creare delle relazioni tra la gente che si incontra per gli scambi».

Link utili:
Nextdoorhelp
Pagina Facebook

 

Vi piace l’idea di Nextdoorhelp? Vi piacerebbe diventare “helper” e “finder”?

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Categorie: Cultura

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