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30 Aprile 2014
Al Politecnico nel ricordo dei professori che non giurarono
Il 6 maggio un convegno racconterà la storia dei 12 docenti torinesi che nel 1931 si rifiutarono di manifestare pubblicamente fedeltà al regime fascista
Veronica Minniti
Bentornati nello spazio di Digi.TO dedicato al mondo del Politecnico di Torino, su cui è possibile essere aggiornati anche su Facebook.
LA MINACCIA NEL SETTORE AGROALIMENTARE
Lunedì 5 maggio, alle ore 14,30 l’Aula 29 del Politecnico ospiterà il seminario “La diversificazione della minaccia nel settore agroalimentare“, presieduto dal Corpo Forestale dello Stato. Si discuterà delle risorse agroalimentari, che in questi ultimi anni in Italia sono state oggetto di fenomeni di illegalità diffusa e di criminalità organizzata. Le investigazioni in questo settore si avvalgono degli strumenti tradizionali di indagine, ma anche di spiccate attività di analisi chimico-fisiche. Il contesto in cui si sviluppano i rischi di criminalità sarà illustrato da Giuseppe Vadalà (direttore della Divisione di Sicurezza agroalimentare e agro ambientale) e Gianluca Baiocchi (ispettore responsabile del Coordinamento operativo delle attività territoriali d’indagine del Nucleo Agroalimentare e Forestale).
I DODICI PROFESSORI CHE NON GIURARONO
Martedì 6 maggio, alle 17.30 nell’aula 29, ci sarà il convegno “I dodici professori che non hanno giurato”. La storia: nel 1931 fu imposto a tutti i professori universitari di giurare fedeltà al regime fascista, ma 12 su 1225 si rifiutarono: i loro nomi sono Francesco Ruffini, Mario Carrara, Lionello Venturi, Gaetano De Sanctis, Piero Martinetti, Bartolo Nigrisoli, Ernesto Buonaiuti, Giorgio Errera, Vito Volterra, Giorgio Levi della Vida, Edoardo Ruffini Avondo, Fabio Luzzatto. Tutti furono destituiti dalla cattedra universitaria di cui erano titolari e solo dopo la caduta del Fascismo furono reintegrati nella loro cattedra i professori ancora in vita e che non avevano superato il limite di età.
L’incontro, a cura di Paolo Valabrega, sarà presentato dal Rettore Marco Gilli.
Arrivederci alla prossima settimana.
