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13 Maggio 2014
Nel 2015 Torino capitale di sport e cultura
Al Lingotto l’Assessore allo Sport del Comune, il Presidente del Salone e il n. 1 del CONI hanno parlato del connubio perfetto in vista degli eventi del prossimo anno
Rita Rapisardi
Torino è sempre più internazionale e lanciata verso il futuro. Dopo i piani culturali per l’Expo, il 2015 è anche l’anno per la città piemontese di diventare Capitale Europea dello Sport. Se n’è parlato ieri pomeriggio al Lingotto, alla presenza del “padrone di casa” Rolando Picchioni, presidente del Salone del Libro, dell’Assessore allo Sport della Città di Torino Stefano Gallo e di Giovanni Malagò, presidente del CONI.
CAPITALE EUROPEA
Torino ha vinto il titolo con un biglietto da visita invidiabile: 200 strutture attive – la miglior impiantistica in Italia – una città che vanta il 60% dei suoi abitanti impegnati in attività sportiva e la dinamicità che ci contraddistingue nel trasformare ogni occasione in un’opportunità di sviluppo per il territorio.
Il nuovo anno aprirà le porte a 42 manifestazioni sportive e a oltre la metà dei campionati assoluti italiani. Per Stefano Gallo la sfida è importante: creare un progetto culturale duraturo che vada al di là dei format predefiniti come le Olimpiadi.
CULTURA DELLO SPORT
Più che di numeri si parla soprattutto di cultura dello sport: etica, integrazione, salute, alimentazione – in accordo con Expo – benessere ed educazione, per uno sport non solo agonistico, ma anche abbia la funzione sociale del rispetto delle regole.
A farsi voce di questo spirito un ospite d’eccezione è Rolando Picchioni, fiero della forza dirompente dello sport, capace di oltrepassare qualsiasi barriera sociale: «Partire da dimensioni vicine a tutti, come scuola e famiglia, per insegnare un’etica sportiva che non si fermi alla belluria del trofeo. Cultura e sport devono convivere ibridandosi a vicenda».
RILANCIARE LO SPORT
Sullo stato attuale dello sport parla Giovanni Malagò, che non dimentica i problemi: secondo gli ultimi dati rilevati dall’Istituto di Medicina dello Sport, il 30% dei ragazzi di prima media è in sovrappeso, il 10% in stato di obesità, e tra gli 11 e i 15 anni il 60% dei giovani va in sedentarietà sportiva.
Non si punta il dito solo sulla mancanza di cultura dello sport, ma spesso sono le famiglie a non avere il tempo e i mezzi per sostenere la pratica dei figli. Il n.1 del Coni sogna un modello anglosassone in cui, grazie a fondi privati, le scuole possano dotarsi degli spazi e delle attrezzature sportive adatte; sono molte invece in Italia gli edifici fatiscenti e con palestre fuori norma.
La scuola deve anche essere la base per la ricerca di talenti come fu per Pietro Mennea, il più grande sportivo italiano di atletica, scoperto dal suo insegnante di educazione fisica nel cortile di una scuola di Barletta.
Link utili:
Salone del Libro
Torino Capitale Europea dello Sport
CONI
Che cosa pensate di Torino Capitale Europea dello Sport? Voi praticate qualche disciplina?