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11 Dicembre 2014

Luca Arancio, 50.000 ragioni per continuare a disegnare

Intervista al giovane disegnatore pinerolese che ha visto il suo ritratto di Gianni Morandi ricevere migliaia di like sulla pagina Facebook del cantante

Giulia Porzionato

Il giovane disegnatore Luca Arancio

Il mondo dell’arte è sempre più gremito di giovani che desiderano mostrare al mondo il proprio talento, e sempre più questa condivisione avviene attraverso i social. Sono molti i ragazzi che si cimentano con successo nelle discipline più diverse. Tra loro c’è Luca Arancio, pinerolese di 19 anni e studente alla scuola Comics di Torino, abilissimo ritrattista di cui si è parlato qualche tempo fa perché un suo disegno di Gianni Morandi è stato condiviso dal cantante sulla sua pagina Facebook; risultato: quasi 50.000 like.
Abbiamo quindi fatto quattro chiacchiere con Luca per parlare della sua passione per il disegno.

Come hai iniziato ad appassionarti al mondo del disegno?
«Il mondo del disegno mi ha sempre affascinato, sin da piccolo copiavo copertine di videocassette della Disney e con il passare del tempo ho voluto cercare di migliorarmi sempre di più. Non so da cosa sia nata la passione, credo sia sempre stata dentro di me, dovevo solo portarla a un livello più alto in termini di raffinatezza e qualità».

Qual è stata la tua prima opera e com’è nata?
«La mia prima opera di questo tipo, quindi un ritratto in bianco e nero, la feci a scuola, in prima superiore: era il ritratto di un uomo venuto particolarmente bene e da quel momento mi appassionai davvero al disegno. Ce l’ho ancora appeso e incorniciato in camera, è stato veramente il punto di inizio di tutto questo, probabilmente se non avessi fatto quel disegno non sarei mai rimasto così colpito da quanto potesse essere bello e soddisfacente disegnare».

Gianni Morandi e il suo ritratto: come ti sei sentito quando hai visto la condivisione?
«Bella domanda… è quasi impossibile da spiegare! Quella sera sono stato al computer fino all’una, vedevo che stava rispondendo ad alcuni commenti quindi era in linea, oramai era più di due giorni che avevo inviato il mio messaggio quindi era sceso di parecchie posizioni, ero lì che fissavo il computer e aggiornavo la pagina in continuazione ma non succedeva nulla. Demoralizzato e deluso decisi di andare a letto, convinto che a quel punto le mie possibilità fossero meno che zero. Al mattino verso le 9.30 ho ricevuto un messaggio della mia ragazza che mi faceva i complimenti. Subito non ho capito cosa fosse successo, poi qualcosa sono andato a vedere la pagina di Morandi su Facebook e a quel punto sono esplosa di gioia, una sensazione indescrivibile. Avevo già sui 25 mila “Mi piace”, cosa che non era mai accaduta. Inspiegabile come mi sono sentito in quel momento, so solo che sono corso in cucina per dirlo subito a tutti e per una giornata intera non ho fatto altro che pensare a quello che stava succedendo, forse neanche rendendomene conto fino in fondo».

Il ritratto di Gianni Morandi fatto da Luca Arancio

Il tuo ritratto preferito fatto e quello che vorresti ancora fare.
«Non saprei dire qual è il mio ritratto preferito, ce ne sono diversi anche se trovo sempre mille difetti in tutti quindi non sono mai soddisfatto del tutto. Sicuramente quello di Paolo Ruffini e quello di Morandi sono quelli che mi hanno dato più soddisfazioni. Il primo ho persino avuto l’onore di poterglielo dare, quindi se si parla di soddisfazioni sono sicuramente questi due, anche se tecnicamente non penso siano quelli venuti meglio. Sicuramente se mi chiedi chi vorrei ritrarre ti rispondo uno straniero, vorrei riuscire a fare arrivare il mio disegno a qualche personaggio famoso fuori dall’Italia, magari qualche cantante o qualche attore, perché no, probabilmente è molto complicato ma spero un giorno di potercela fare, sarebbe un grandissimo obbiettivo raggiunto».

Tra tutti i tuoi disegni, spiccano i ritratti. Come mai la predilezione per questo genere?
«I ritratti sono i miei preferiti perché esprimono le sensazione delle persone, bastano gli occhi e capisci uno stato d’animo, inoltre sono i più delicati nel senso che se sbagli anche solo di un millimetro la posizione di un occhio ti sbilancia tutto, quindi un ritratto venuto bene e somigliante mi dà sempre grandi soddisfazioni. Diciamo che mi rende fiero del lavoro svolto. Ogni sfumatura deve essere al punto giusto e il fatto di essere daltonico è un altro grande fattore, il bianco e nero sui ritratti credo sia il più bello e il più armonico».

Quali sono le tue tecniche preferite per i disegni e perché?
«Non ho una tecnica preferita, mi piace sbizzarrirmi e sorprendere la gente con materiali nuovi e inusuali. Ho usato Farina colorata, pirografo, Bic a puntini, a righe, a cerchi, pennarelli, olio, gelato e infine le classiche matite con il carboncino. La tecnica dei ritratti è matita grafite e punti di carboncino, sono i migliori per rendere i ritratti delicati e realistici, ma bisogna imparare a sfumare per bene tutte le matite altrimenti il risultato non sarà troppo bello. In generale credo che la cosa più bella sia quella di stupire la gente usando materiali con i quali non avrebbero mai pensato fosse possibile fare “arte”».

Facebook, i like, i follower: quanto aiutano i social a farti conoscere e qual è il tuo preferito?
«Credo che i social siano l’arma migliore per i giovani che vogliono farsi conoscere. C’è sempre qualcuno che punterebbe su di te nel mondo, bisogna solo farsi vedere dalle persone giuste. Io uso particolarmente Facebook, dove ho la pagina fan creata quest’estate, un po’ perché penso sia dove si può trovare davvero molta gente che potrebbe darti una mano e un po’ perché è sicuramente il più famoso nel mondo. Come tutte le “armi” ci si può ritorcere contro, ma bisogna essere capaci a far sì che non accada, bisogna capire come muoversi e imparare a distinguere i buoni dai “cattivi”, le occasioni vere da quelle fasulle; se si impara a fare questo probabilmente siamo già a buon punto».

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Categorie: Lavoro

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