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1 Marzo 2016

Il ritorno di Ade

In Italia faticano a rientrare i cervelli, ma qualche testa riusciamo a recuperarla: storia di un rientro archeologico nell’importante sito siciliano di Morgantina

Andrea Di Salvo

La Testa di Ade tornata al Museo di Aidone

La Testa di Ade restituita al Museo di Aidone

Aidone è un piccolo comune in provincia di Enna nel cui comprensorio si trova l’antica città siculo-greca di Morgantina.
Il Museo di Aidone, nato nel 1984, raccoglie ed espone i materiali archeologici provenienti dal sito. Il 17 marzo 2011, alla fine di un contenzioso tra l’Italia e gli Stati Uniti, è stata riportata nel suo luogo di origine la Venere di Morgantina, impropriamente custodita presso il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, che ne ha riconosciuto l’acquisto illecito.
A fine gennaio è rientrata in Italia anche la Testa di Ade, un altro importante reperto sempre proveniente dal museo californiano e con una storia non meno travagliata alle spalle. Abbiamo chiesto a Laura Maniscalco, Direttrice del Museo di Aidone, di guidarci attraverso questo recupero.

Dopo la Venere, potete vantare un’altra importante restituzione: come si è svolta la vicenda?
«Lucia Ferruzza, un’archeologa dell’Assessorato dei Beni Culturali di Palermo, stava studiando la testa di Ade esposta al Museo Getty quando ha avuto modo di vedere in una pubblicazione, di Serena Raffiotta, un frammento di ricciolo conservato presso il Museo di Aidone. Visto che il colore blu del ricciolo è piuttosto raro, ha pensato che fosse possibile una pertinenza con la testa di Ade che presenta riccioli dello stesso colore e di aspetto simile. Successivamente altri tre frammenti sono stati riscoperti presso il nostro magazzino. Portati al Museo Getty, si è potuto appurare che tutti e quattro si incastravano perfettamente nella barba e nella chioma della testa. Dopo l’intervento anche della Procura di Enna e del Nucleo Tutela del Patrimonio artistico dei Carabinieri e con la piena collaborazione del Museo Getty, la testa è rientrata in Italia».

Perché è tanto importante questo reperto?
«Il reperto è importante per vari motivi: la rarità della iconografia di Ade che è poco rappresentato nell’arte antica, la raffinata esecuzione dei dettagli e la perfetta conservazione dei colori».

C’è chi sostiene che fosse meglio lasciare la testa di Ade presso il Getty Museum, perché sarebbe stata apprezzata da un maggiore numero di persone. Ritiene sostenibile questa posizione?
«Questa osservazione viene spesso riportata dai media, ma la trovo del tutto priva di senso. Il Museo di Aidone è nato per esporre in un contesto prossimo al sito i reperti di Morgantina e non si vede pertanto la logica di lasciare alcuni reperti in altri Musei sparsi per il mondo in particolare quando, come nel caso della testa di Ade, il Getty ha dichiarato di volere restituire il pezzo. È chiaro che la mission del Museo di Aidone è diversa dalla mission di grandi musei come il Metropolitan o il Getty e pertanto ogni paragone è improponibile. Il visitatore che va al Metropolitan o al Getty vede un numero immenso di reperti e non è detto che poi presti attenzione proprio alla dea di Morgantina o all’Ade, mentre tutti i visitatori del nostro Museo possono ricordare bene di averli visti: l’obiettivo di lasciare un ricordo durevole nel visitatore è più facilmente raggiungibile in un museo piccolo che in un grande museo».

L'area archeologica di Morgantina, in provincia di

L’area archeologica di Morgantina, in provincia di Enna

Che cosa offre il vostro Museo?
«Il Museo espone una ricca collezione di reperti datati tra l’età preistorica e l’alto medioevo: di grande significato artistico e archeologico sono gli Acroliti, i più antichi esemplari di scultura acrolitica esistente al mondo e l’unica coppia di acroliti conosciuta, la dea, grandiosa statua del V sec. a.C. e altri importanti reperti. Il Museo raccoglie anche significative testimonianze di un’epoca che è, tutto sommato, poco conosciuta, pur trattandosi di un momento fondamentale nella storia: mi riferisco al III sec. a.C., quando nel Mediterraneo la scienza raggiunse in moltissimi campi livelli uguagliati solo alla fine dell’Ottocento. I grandi centri dell’ellenismo come Alessandria d’Egitto, Antiochia e Siracusa si trovano sotto le città contemporanee, mentre Morgantina è sopravvissuta intatta e ci permette di conoscere aspetti, testimoniati dagli oggetti esposti, che documentano in modo unico questa fase importante nella nostra storia».

Il Museo è piccolo, ma con pezzi pregevoli e situato in un’area archeologica importante. Avete progettato l’incremento della sua collezione?
«Stiamo per riportare al Museo alcuni oggetti in argento del Museo Paolo Orsi di Siracusa: fanno parte di corredi funebri di età arcaica da tempo esposti presso il Museo di Aidone e quindi si tratta ancora una volta di ricompattare dei contesti. L’esposizione viene poi incrementata con i reperti che provengono dagli scavi effettuati a Morgantina dalla Missione Archeologica della University of Virginia e che verranno effettuati dall’Università Kore di Enna. Presso il Museo abbiamo organizzato negli ultimi due anni numerose attività quali mostre, convegni, pubblicazioni scientifiche e iniziative culturali varie. Al momento si trova presso il nostro Museo una selezione degli ori di Kourion, Cipro, dati dal Metropolitan Museum di New York come scambio per gli argenti di Morgantina, ora esposti oltreoceano. Gli argenti vengono esposti ogni quattro anni alternativamente ad Aidone e a New York come parte di un accordo internazionale e sono contenta di avere ottenuto dal Metropolitan, per tutto il tempo di assenza degli argenti, gli ori ciprioti, cosa che non era prevista dagli accordi».

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Categorie: Cultura

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