Home » Cultura » Walter Lazzarin, uno “scrittore per strada”

12 Aprile 2016

Walter Lazzarin, uno “scrittore per strada”

Per promuovere il suo ultimo libro, il giovane autore veneto ha deciso di girare l’Italia scrivendo brevi racconti da distribuire ai passanti

Ivan Lagrosa

Lo scrittore Walter Lazzarin promuove il suo libro per strada scrivendo racconti per i passanti

Lo scrittore Walter Lazzarin promuove il suo libro per strada scrivendo racconti per i passanti

Da poco uscito il suo terzo libro, Il drago non si droga, lo scrittore padovano Walter Lazzarin – classe 1982, laurea in Economia e Filosofia, insegnante precario – ha deciso di promuoverlo in un modo molto particolare: girando l’Italia e scrivendo brevi racconti per strada da distribuire ai passanti. Una scelta di marketing decisamente anti-convenzionale, anche considerando il mezzo che usa per scrivere: una vecchia Olivetti.
L’autore sarà a Torino dal 12 maggio fino a metà giugno, ma intanto lo abbiamo raggiunto per alcune domande.

Quali i motivi di questo viaggio on the road?
«La scelta di partire nasce da un’esigenza personale: quella di capire come e dove condurre la mia vita; avevo bisogno di un anno sabbatico e al contempo ho pensato che sarebbe stato bello finanziare questo viaggio in Italia con un libro, in modo da farmi conoscere come scrittore e coniugare appunto due passioni: la scrittura e i viaggi».

Come copre i costi degli spostamenti? Pensa che per i suoi prossimi romanzi ci possano essere forme alternative di finanziamento, come il crowdfunding?
«I costi di spostamento, alloggio, mezzi pubblici, cibo e così via sono coperti dalla vendita del libro. Non penso di ricorrere al crowdfunding per i prossimi libri, spero che non serva».

Qual è stato l’incontro più particolare che ha fatto in questi mesi sulle strade d’Italia?
«Uno? Uno soltanto? Nel 2012 ho scritto un tautogramma su Pier Paolo Pasolini e Pino Pelosi, a cui l’ho regalato quest’anno in Piazza Testaccio a Roma. Mica scherzi».

Come giudica il mondo dell’editoria nel nostro Paese?
«Il drago non si droga è stato edito da una piccola casa editrice, Red Fox, nata dalla costola di uno studio di grafica e comunicazione di Padova. Oltre a essere un amico, il titolare ha creduto nel progetto Scrittore per strada e ha deciso di investirci tempo e denaro. L’editoria italiana è in crisi, in generale; alcune piccole e medie realtà però avanzano con forza. Il mercato si è ristretto, è cambiato, ma lettori ce ne sono ancora. Basta modificare il proprio corpo, la propria struttura, per adeguarsi ai mutamenti».

Venendo al libro, tre motivi per cui leggerlo?
«Parlare delle proprie cose suona sempre stonato. Preferisco riportare un estratto della recensione che ha scritto Storie, rivista internazionale: “Walter Lazzarin ha il tocco sottile dell’illustratore. È lieve, garbato, cinico ogni volta che serve. Romantico (nella lettera di Lucrezia, l’“eroina” in tutti i sensi, bella e dannata, di questa storia). Dalla sua ha il vantaggio di ricordarsi come vedono, pensano e parlano i bambini e sa bene che la fantasia è merce preziosa in ogni tempo. Il suo Giacomo ha semplicemente bisogno ‘di conoscere il papà, di capire cosa si rischia quando ci si caccia in un’avventura reale’”».

Tag: , , , , ,

Categorie: Cultura

Lascia un commento