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8 Giugno 2016
Generation What: il ritratto dei giovani europei
Un questionario on line per delineare i contorni di una generazione sui temi più vari: dalle aspettative per il futuro alle relazioni con gli altri, dallo studio al lavoro
Ornella Darova
Un’indagine senza precedenti che vuole disegnare il volto della nuova generazione, quella composta da ragazzi fra i 16 e i 34 anni: si chiama Generation What ed è un progetto interattivo che coinvolge 32 paesi europei tra cui l’Italia, dove l’iniziativa è promossa da Rai e Repubblica.
Il programma – a cui è possibile partecipare fino al 31 ottobre – è suddiviso in tre parti: un questionario on line, il ritratto statistico dei partecipanti con tanto di video testimonianze e un confronto fra tutte le nazioni prese in considerazione.
IL QUESTIONARIO
In Italia il questionario è già stato compilato da 61mila giovani (oltre 700mila in Europa) che hanno potuto in questo modo misurarsi su vari argomenti e confrontare in tempo reale le loro risposte con quelle date dai loro coetanei europei.
Una grafica dinamica e fluida rende il questionario molto simpatico e niente affatto noioso, anche se le domande a cui bisogna rispondere sono tantissime, 149. Un numero considerevole anche perché i temi proposti sono molti: dalla cittadinanza europea alle aspettative sul futuro, passando per le relazioni con gli altri, lo studio, il lavoro, la crisi economica.
LE RISPOSTE
Come si è detto è possibile da subito vedere le risposte date dai partecipanti (oltre 5 milioni sono in Italia) e confrontare i vari paesi: facendo brevi ricerche si notano alcuni dati particolarmente curiosi o significativi.
Il 78% degli intervistati, ad esempio, si dichiara ottimista per il futuro. Alla domanda “I vent’anni sono la migliore età possibile?” gli intervistati sono quasi esattamente divisi in due fra sì e no. Quando viene chiesto invece su che base definirebbero la loro società, la percentuale maggiore va alle risposte “Mi sento di appartenere alla razza umana” e “Valori fondanti la democrazia“.
Infine un dato di grande attualità: la stragrande maggioranza dei giovani (eccetto quelli dei paesi scandinavi) crede che l’Unione Europea debba allargare i propri confini.