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22 Giugno 2016
Un crowdfunding per il Bike Pride 2016
In vista della VII edizione della parata cittadina è stata aperta una raccolta fondi on line, in palio una bicicletta in alluminio riciclato
Claretta Caroppo
Domenica 3 luglio al Parco del Valentino l’Associazione Bike Pride Fiab Torino organizza il Bike Pride 2016, la parata di biciclette che coinvolge la città allo scopo di rivendicare il diritto di tutti i cittadini di pedalare in sicurezza e in libertà sulle strade.
Per rendere possibile questa edizione, l’associazione ha lanciato un crowdfunding su BuonaCausa.org mettendo in palio una “Ricicletta”, la bicicletta prodotta dal Consorzio Cial attraverso il riciclo di circa 800 lattine in alluminio (materiale riciclabile al 100%), che sarà estratta il 3 luglio.
Intanto abbiamo intervistato Maria Cristina Caimotto, presidente di Bike Pride Fiab Torino, a cui abbiamo chiesto anche qualche suggerimento sui modi migliori di pedalare in città.
Ci confida 3 segreti per essere un buon ciclista in città?
«Di segreti ne potremmo condividere molti di più. La prima regola è essere consapevoli degli altri, non mettere nessuno in pericolo e prevenire gli errori altrui. Tenere a mente che una bici è poco visibile dall’interno di un’auto e che alcuni automobilisti non fanno abbastanza attenzione a chi è poco visibile. Quindi non dare mai per scontato che gli altri ti abbiano visto se non hai incrociato il loro sguardo. E non stare mai troppo vicini alle portiere: lasciare un metro di distanza dalle auto permette di non farsi male anche se chi l’ha aperta è stato disattento. Rispettare gli altri ciclisti e i pedoni, ma chiedere anche che tutti rispettino chi è in bici, ad esempio evitando di passeggiare su una pista ciclabile. Il secondo consiglio è abbandonare i percorsi che già conosciamo perché li percorriamo coi mezzi pubblici o in auto e scoprire strade secondarie, meno trafficate e spesso molto più piacevoli e sicure. Il terzo consiglio riguarda, purtroppo, la piaga dei furti. Non bisogna mai risparmiare sui lucchetti e non bisogna mai lasciare la bici slegata e incustodita, anche se è a pochi metri da noi».
Il vostro motto è più siamo più contiamo: ha funzionato in questi 6 anni di Bike Pride?
«Il crescente numero di partecipanti alla parata di biciclette dal 2010 ad oggi ci ha permesso di accrescere l’attenzione mediatica sulla mobilità ciclabile e ci ha portati ad essere più visibili anche nei confronti dell’Amministrazione. I ciclisti stanno aumentando e siamo sempre di più a usare la bicicletta ogni giorno ma non basta, abbiamo bisogno che la nostra voce abbia un peso non solo a livello mediatico, ma anche nella progettazione delle strade e degli spazi pubblici. La nostra costante partecipazione in questi anni ai tavoli tecnici in Comune non è bastata, perché il parere delle associazioni non è mai stato vincolante e le proposte non sono state accolte a sufficienza per migliorare le strade della città. Vogliamo continuare a mettere le nostre competenze, la nostra esperienza e la nostra passione a disposizione dell’Amministrazione, come in questi anni passati. Ma vogliamo essere realmente ascoltati».
Avete reso pubblici i vostri budget e avviato un crowdfunding. Quali sono i vostri obiettivi?
«Per questa VII edizione abbiamo deciso di non cercare finanziamenti pubblici o da fondazioni, ma di avvalerci solo del sostegno di privati cittadini e di attività commerciali “bike friendly”, che condividono con noi la passione per la bici e l’obiettivo di creare una città a misura di persona e di bicicletta. È importante per noi coinvolgere le persone anche con piccole donazioni nell’impegno che mettiamo a favore della bicicletta per 365 giorni l’anno».
I giovani sono appassionati alla bicicletta?
«Sì: non influenzati da abitudini pregresse, capiscono da soli che è un mezzo che in città ti fa arrivare più in fretta, non ha costi di carburante e parcheggio e ha bassi costi di manutenzione è la scelta più pratica e quindi la migliore. Meglio passare un’ora a cercare parcheggio girando in tondo o starsene già nel locale con una birra in mano insieme agli amici che sono arrivati in bicicletta? Recenti studi dimostrano che un numero in crescita di 18enni non chiede la patente come regalo, ma preferisce un viaggio o una bella bici».