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7 Settembre 2016

Le Paralimpiadi di Martina Barbierato

Nel giorno di apertura dei Giochi di Rio per atleti disabili riportiamo la chiacchierata fatta con la giovanissima campionessa torinese di sollevamento pesi

Ivan Lagrosa

Martina Barbierato

Martina Barbierato

Oggi a Rio de Janeiro iniziano le Paralimpiadi (cerimonia d’apertura in diretta stanotte all’una su Rai Due) e, come avvenuto per le Olimpiadi, abbiamo pensato di intervistare almeno un’atleta torinese che fa parte della delegazione italiana. La nostra scelta è andata a Martina Barbierato, 22 anni, la prima italiana a essersi qualificata ai Giochi Paralimpici nel sollevamento pesi, dopo gli importanti risultati ottenuti negli anni passati: dal titolo europeo juniores del 2013, a quello mondiale juniores di Dubai nel 2014. L’abbiamo intervistata a pochi giorni dalla partenza per il Brasile.

Come ti sei avvicinata alla pesistica?
«Ho provato nuoto, sci e altri sport, ma non erano il cosiddetto “abito giusto” per me. Così dopo 2 anni di scuola superiore non proprio sereni, la mia migliore amica che praticava pesistica olimpica mi ha invitato a provare panca normodotati, mi sono trovata fin da subito bene, e in qualche mese sono riuscita a sollevare quasi il mio peso corporeo. A 18 anni ho disputato il primo campionato italiano nella disciplina paralimpica e l’anno dopo il primo campionato europeo».

È la tua prima Paralimpiade, cosa si prova a pochi giorni dall’inizio di questa esperienza?
«Stento a credere che il tempo stia passando così velocemente… Felicità e paura si mischiano assieme, ma la voglia di andare a fare una bella gara prevale».

Quanto è totalizzante e impegnativo nella quotidianità lo sport praticato a questi livelli?
«Per essere sinceri ho lasciato il Politecnico per portare avanti questa attività, non riuscivo a fare bene né uno né l’altro. Lo sport ti richiede tempo non solo nell’allenamento, ma anche nella preparazione di “contorno”; un esempio sono i pasti che devo consumare durante il giorno, tanti e a volte per non mangiare sempre pasta all’olio devo trovare tempo e fantasia per preparare cose salutari».

Soddisfatta dei risultati degli azzurri alle Olimpiadi? Cosa ti aspetti dai Giochi Paralimpici?
«Purtroppo non sono riuscita a seguire le Olimpiadi, ero quasi sempre sotto allenamento, però vedendo a spizzichi e bocconi qualche gara mi è piaciuto l’atteggiamento che hanno avuto. Dai Giochi Paralimpici mi aspetto correttezza e soprattutto tenacia da parte di tutti gli atleti, mentre dalla mia gara (il 10 settembre alle 18 ora italiana, ndr) non so… Non voglio fare previsioni, un pizzico di scaramanzia non guasta mai».

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