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8 Novembre 2016

Torino, culla di spiritualità

Prendendo spunto dal convegno di domani all’Università su donne e religione, viaggio fra le realtà che studiano i fenomeni religiosi e alcuni culti in città

Alessia Galli della Loggia

Da domani a Torino un convegno su donne e religione

Da domani a Torino un convegno su donne e religione

Torino è storicamente attenta e aperta alle religioni provenienti da ogni parte del mondo, aspetto fondamentale dell’integrazione fra diverse culture. Senza parlare di Torino Spiritualità, ulteriore prova di ciò è il workshop Women, Religion and Gender Relations che si terrà all’Università da domani a venerdì. Le giornate di lavoro affronteranno lo studio del rapporto tra donne, religione e spiritualità nella realtà contemporanea, il ruolo della donna nelle religioni non cristiane, lo sviluppo di una prospettiva di genere nello studio della religione e delle differenti costruzioni del maschile e del femminile all’interno delle tradizioni religiose. Il convegno, di carattere internazionale, ospita la riunione dell’Associazione Internazionale per lo Studio della Religione e del Genere (Iarg), ma il 9 novembre sarà dedicato alla presentazione del network italiano Donne e Religioni.
A fronte di ciò, scopriamo quali sono gli studi e i alcuni movimenti religiosi presenti sul territorio.

CENTRI SPECIALIZZATI
Il Cesnur Centro Studi sulle Nuove Religioni, è un ente di ricerca con sede a Torino, fondato nel 1988. Sul sito web vengono pubblicati articoli, appuntamenti, attività e un repertorio enciclopedico online delle religioni e dei movimenti religiosi e spirituali presenti in Italia. Il sociologo Luigi Berzano, direttore dell’Osservatorio Sul Pluralismo Religioso e presidente del Centro, ha censito circa 150 gruppi presenti in città. Anche il Centro Interculturale di Torino, attivo dal 1996, nel 2006 ha condotto un’indagine antropologica su religioni e immigrazioni a Torino, dalla quale emerge il dato costante di multietnicità e pluralismo religioso nel capoluogo piemontese.
Sempre nel 2006 è nato il Comitato Interfedi: l’occasione era assistere gli atleti delle Olimpiadi nella loro spiritualità ma oggi organizza varie iniziative. Tra queste c’è la Stanza del Silenzio, oggi presente alle Molinette, al Mauriziano – in seguito all’accordo con l’Assessorato Regionale alla Sanità – e all’aeroporto di Caselle.

FRA DREADLOCK E… PASTA
Soka Gakkai: l’Istituto buddista italiano per la pace, la cultura e l’educazione nasce come movimento per la riforma educativa nel Giappone degli anni ’30 e ha inaugurato la sede a Torino nel 2014 in corso Bramante 58, punto di ritrovo per incontri ed eventi.
Rastafarianesimo: nasce nell’Etiopia del ‘900 come movimento nazionalista (etiopismo), ma a partire dagli anni 80 la cultura rasta e la musica reggae, tra cui quella di Bob Marley, ne influenzano le dottrine. La venerazione di Sansone e la consacrazione del capo si manifestano attraverso l’astensione dalla tonsura e dalla pettinatura (molti fedeli sono caratterizzati dai dreadlock), una dieta vegetariana e la non assunzione di alcolici, mentre è consentito l’uso di droghe leggere a scopi meditativi o medici.
Pastafarianesimo: spesso etichettata in chiave parodistica col dissenso degli adepti, nasce nel 2005 in America. I pirati della tolleranza sono seguaci del Prodigioso Spaghetto Volante, il giorno sacro è il venerdì, ribattezzato beverdì, credono in un Paradiso fatto di spogliarelliste/i e un vulcano di birra. La Chiesa Pastafariana Italiana nasce nel 2012 con la nomina del primo Pappa; le varie sedi, nominate Pannocchie, sono gestite da Frescovi locali. Nel gennaio 2015 la Pannocchia di Torino ha dato vita alle Tagliatelle in piedi, in risposta alle Sentinelle in piedi con scolapasta in testa, schiumarola e un piatto di pasta in mano davanti a Palazzo Carignano, manifestazione replicata in tutta Italia. Il loro credo è: “Abbiamo meno credenti ma più praticanti!”.

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Categorie: Cultura

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