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17 Luglio 2017

Samuel: il Codice della Bellezza al Flowers Festival

Una serata tra buona musica e zanzare al concerto del frontman dei Subsonica, che ha presentato il nuovo album solista

Aurora Bolandin

Samuel sabato scorso al Flowers Festival

Nonostante sia il 15 luglio, la serata è tiepida e una leggera brezza dà un po’ di sollievo mentre aspetto il mio turno per entrare dentro l’area concerti del Parco della Certosa di Collegno. Anche quest’anno non volevo mancare all’appuntamento con il Flowers Festival, manifestazione musicale che da qualche tempo organizza concerti ed eventi con artisti del panorama nazionale ed internazionale.
Stasera in particolare sono emozionata perché dopo essermi persa le due date sold out di maggio a Torino, riuscirò finalmente a sentire e vedere Samuel.

IL PRE-SERATA
Sono pronta per il concerto: mi sono vestita in maniera comoda per poter ballare in modo imbarazzante, ho fatto il bagno nello spray contro le zanzare e il mio smartphone ha la batteria al 100%.
Alle 21 c’è ancora un po’ di luce e le persone chiacchierano o sorseggiano una birra ai numerosi stand disposti intorno al palco. In sottofondo la musica elettronica di L I M, progetto solista della cantante Sofia Gallotti, prima membro del duo Iori’s Eyes. Dopo circa un’ora, il palco è immerso nell’oscurità e i tecnici lavorano freneticamente per sistemare gli ultimi dettagli. Le persone intorno e io siamo visibilmente impazienti. Il nuovo album solista del frontman dei Subsonica, Il Codice della Bellezza, ha convinto vecchi e nuovi fan e sono ansiosa di sentirlo dal vivo.

UN CONCERTO SENZA FRENI
Intorno alle 22 finalmente lo spettacolo ha inizio. Sullo sfondo vengono proiettate immagini rappresentanti un codice indecifrabile, per richiamare l’ultimo lavoro del cantante.
Samuel sale sul palco accolto da urla, applausi e ragazze che gli giurano amore eterno. Inizia con una serie di pezzi per scaldare da subito la platea, che non può non farsi coinvolgere dall’energia trasmessa dall’artista: sul palco canta, balla, salta e suona. Non si risparmia. Rallenta solo per scambiare qualche parola con il pubblico e immediatamente il concerto sembra una bellissima festa tra amici. Con Samuel ci sono due musicisti conosciuti del panorama torinese, Tozzo dei Linea 77 e Ale Bavo dei LNRipley.
Canzone dopo canzone, Samuel racconta il suo album, aggiungendo dettagli e storie a ogni pezzo. Il successo di Sanremo, Vedrai, scalda i cuori degli innamorati presenti, il ritmo caldo de La statua della mia libertà fa ballare tutti. Ogni brano è accompagnato da una scenografia diversa e straordinaria: immagini geometriche si alternano a disegni stilizzati o paesaggi fantastici; con il cambiare delle canzoni, cambia anche lo strumento musicale utilizzato dal musicista, che ammalia con chitarra, ukulele e pianoforte. All’album si aggiungono anche un brano inedito, Il rischio, riferimento evidente al nuovo percorso del cantante, e Un grande sole, pezzo scritto per Giuliano Palma.

RICORDI DEI SUBSONICA
Un cambio d’abito e si arriva all’ultima parte del concerto. Samuel parla dei Subsonica con affetto e ricorda che «loro sono il mio passato, ma anche il mio presente e il mio futuro», rassicurando chi (come la sottoscritta) temeva di non rivederli più insieme. Segue una selezione di brani meno conosciuti del gruppo, ma estremamente sentiti da Samuel. A questo punto il concerto è diventato più intimo, per alcuni malinconico.
La serata si chiude con il pezzo scritto e registrato insieme a Lorenzo Jovanotti, Voleva un’anima, accompagnato da una grafica ancora una volta particolare, dove il viso del cantante si trasforma in quello di un cyborg.
Siamo giunti alla fine. Samuel saluta tutti e si ferma ancora un attimo a chiacchierare con musicisti e pubblico in prima fila. Mi allontano canticchiando e, nonostante le caviglie devastate dai morsi delle zanzare, sono felice.

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Categorie: Musica

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