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25 Gennaio 2018

San Salvario fra quotidianità e vita notturna

Tra la frenesia di Porta Nuova e la pacatezza del Parco del Valentino, il quartiere accende curiosità e polemiche e vive coraggiosamente la sua normalità lasciando un segno indelebile a chi percorre le sue vie

Mario Acciaro

La movida a San Salvario

Crocevia di etnie, luogo di incontro (e scontro) fra culture diverse e spesso distanti, San Salvario, con le sue vie strette e i marciapiede affollati, per i più è sinonimo di serate all’insegna della spensieratezza e del divertimento. Ma al sorgere del sole il quartiere si trasforma, calano le serrande cigolanti e la routinaria normalità torna a regnare lungo le vie ormai abbandonate dagli avventori notturni, svelando il volto nascosto di una zona fra le più pittoresche della nostra città.
La riqualificazione degli ultimi anni ha di certo accentuato le differenze fra i molti volti della zona, talvolta ingigantendone i pregi, talvolta i difetti. Così San Salvario resta divisa fra gli storici esercizi diurni e la moltitudine di locali notturni che, per la maggior parte, nascono e muoiono come funghi lasciando dietro di sé una scia di lamentele.

LE POLEMICHE E LE RISPOSTE ISTITUZIONALI
La scelta di trasformare il quartiere in un punto di ritrovo per la movida torinese da un lato ha portato nuova vita alle vie altrimenti deserte e inevitabili incubatrici di criminalità, dall’altro ha guastato la tranquillità degli abitanti della zona, senza riuscire a estirparne le problematiche. Sull’argomento risuonano voci contrastanti: i residenti, che lamentano un eccessivo frastuono nelle ore notturne e l’irrispettosa abitudine, da parte dei frequentatori, di lasciare lattine, bicchieri e rifiuti vari lungo le vie; i proprietari dei locali, che reclamano la necessità di svolgere la loro attività e infine gli avventori, una moltitudine difficile da contenere e ormai affezionata alla magia che si crea fra le vie affollate. Questi, dunque, i protagonisti della silenziosa e spesso ignorata diatriba che rimane irrisolta nell’attesa di una risposta dell’amministrazione comunale.
Uno spiraglio di luce sembra filtrare dall’accordo firmato a settembre fra Comune e Circoscrizione 8 che, nell’affrontare queste problematiche, si propone di instaurare una dialettica costruttiva fra i soggetti coinvolti nelle varie situazioni di criticità. Sembra questa la risposta istituzionale tanto attesa e di cui dovremmo vedere i risultati già quest’anno.

INTEGRAZIONE: LA SFIDA DEL FUTURO
La micro-criminalità che dilaga fra le vie della zona anche in pieno giorno nonostante la presenza costante delle forze dell’ordine, è evidente persino al passante più distratto. Ciò che invece risulta nascosto agli occhi è la forte identità di un quartiere che affronta con consapevolezza la difficile sfida dell’integrazione e della tolleranza.
Se spesso sono le polemiche a riecheggiare nelle lamentele da bar, infatti, raramente si menzionano le numerose iniziative culturali organizzate da associazioni e comitati di quartiere e dalle comunità religiose della zona, esempio brillante della coesione e modernità di San Salvario.
Al netto di lamentele e fatti di cronaca, il quartiere più controverso della nostra città ha la forza e la lungimiranza di affrontare le spinose quanto inevitabili sfide che ci riserva il futuro.

 

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Categorie: Cultura

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