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15 Febbraio 2018

Una ragazza alla pari in Irlanda

Alla scoperta della terra dei quadrifogli, cinque mesi per migliorare l’inglese e mettersi in gioco lontano da casa

Michela Lopriore

Sono molti i giovani che scelgono l’esperienza alla pari all’estero

A volte non ci si rende conto di quanto il mondo si possa aprire davanti a noi, presi come siamo dalle nostre abitudini, perlopiù legate ai luoghi in cui siamo nati e cresciuti. Eppure, come conoscersi a fondo se non si prova, almeno una volta, a rinunciare al quotidiano per lo straordinario?
Viaggiare apre la mente e, oltre al fattore culturale, non è da sottovalutare quello linguistico, importante per entrare nel mondo del lavoro. Queste e altre le ragioni che tre anni fa mi hanno portato per cinque mesi in Irlanda, dove ho lavorato come ragazza alla pari.

AU PAIR
Nell’aprile 2015, forte della laurea conseguita da poco e attratta dai paesaggi e dalla musica celtica, decido di iscrivermi al sito www.aupairworld.com. Si tratta di un portale che permette di entrare in contatto con famiglie di tutto il mondo, alla ricerca di una persona disponibile a occuparsi dei loro figli e di piccoli lavori domestici in cambio di vitto, alloggio e una paga settimanale.
Attraverso alcuni colloqui via Skype trovo così la mia host family e dopo qualche settimana parto alla volta di Limerick, un paese situato nella parte sud occidentale della Repubblica d’Irlanda.

IL VIAGGIO
Atterrata all’aeroporto di Dublino mi metto immediatamente alla ricerca di un autobus che possa portarmi a destinazione, chiedendo informazioni ai passanti col mio inglese, all’epoca ancora poco comprensibile.
Nell’arco di qualche minuto mi ritrovo così ad attraversare le piccole case colorate che fiancheggiano il fiume Liffey, e i classici pub irlandesi con le insegne contornate di verde e di rosso. Man mano che l’autobus avanza la città si fa sempre più lontana e improvvisamente, come da cliché, mi trovo immersa tra distese sterminate di verde e ovini al pascolo.

L’ESPERIENZA
Giunta alla stazione degli autobus di Limerick, trovo ad aspettarmi la mia nuova famiglia che, una volta arrivati a casa, mi accoglie con un classico fish and chips.
Inizia così il mio periodo irlandese in cui, oltre a occuparmi di tre bambini (accompagnandoli a scuola e organizzando con loro varie attività), nel tempo libero seguo corsi di inglese, grazie ai quali la mia padronanza della lingua migliora velocemente. Inoltre, soprattutto durante il weekend, ho la possibilità di esplorare luoghi incantevoli, terre disseminate di castelli e di scogliere vertiginose, senza rinunciare ad assaggiare le pinte di birra locali.
Al mio ritorno, nonostante la nostalgia per l’Irlanda, sono sicura di non essere più la stessa persona di quando sono partita: porterò sempre con me le storie delle persone che ho incontrato, il fascino di quei luoghi. Secondo lo scrittore Roberto BolañoOgni cento metri il mondo cambia” e credo valga la pena scoprirlo.

 

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Categorie: Intercultura

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