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26 Febbraio 2018
Una notte in aiuto dei senza tetto
Un mercoledì sera diverso per i giovani che vogliono rendersi utili: il servizio ai senza dimora dell’Associazione Sant’Egidio nel centro di Torino, per distribuire pasti e dare ascolto a chi vive per strada
Alice Dominese
Immaginate un mercoledì sera qualsiasi che diventa una serata per scendere in strada, camminando fino a via Garibaldi 25, alla Chiesa dei Santi Martiri. Questo è il punto di partenza per scoprire la Torino notturna sotto una nuova prospettiva attraverso il volontariato per le vie del centro, cercando qualcosa sotto i portici che non siano le vetrine, ancor di più in queste notti di gelo.
UN ALTRO MODO DI PERCORRERE IL CENTRO
Ho deciso di vivere questa esperienza con i volontari dell’Associazione Sant’Egidio che distribuiscono i pasti ai senza tetto. Sono giovani che si spostano a piedi, portando con sé carrelli di cibo e termos di tè caldo preparati da loro, da offrire a chi vive per strada.
Il percorso che seguono per raggiungerli è metodico e si snoda nelle principali aree circostanti alla Chiesa: divisi in gruppi, alcuni si dirigono in Piazza XVIII Dicembre davanti alla stazione di Porta Susa, altri percorrono via Roma e piazza San Carlo fino a piazza Carlo Felice. Luoghi, insomma, ben conosciuti dai giovani, ma che possono rivelare ancora molto.
IL SERVIZIO E L’INCONTRO
Il gruppo a cui vengo assegnata è allegro e accogliente, amici intorno ai vent’anni che si muovono compatti osservando i portici con occhi allenati a coglierne gli avventori. Coperte di lana sgualcite che lasciano intuire le sagome di persone rannicchiate con un cartone schiacciato come pavimento. Il centro della città di notte, sotto i portici dei geometrici salotti sabaudi e le gallerie delle stazioni, è anche questo. Un dormitorio a cielo aperto fatto di letti di fortuna ricavati con un gioco di incastri sapiente nelle nicchie dei muri e fra le colonne illuminate, spazi che diventano rifugi per resistere all’inverno e riposare.
Al nostro arrivo, il porticato adiacente all’ingresso di Porta Nuova inizia a brulicare, anche se molte persone sono già lì ad aspettarci da ore. Dopo averle salutate, passiamo di mano in mano piatti caldi e bevande fumanti, coperte e sacchi a pelo, vestiti e scarpe all’occorrenza. Incontriamo Clara, Antonio, Youssef e iniziamo a chiacchierare con chi, come loro, da anni sa di poter trovare qui un aiuto concreto, non solo per il proprio stomaco. I responsabili e i volontari più assidui, infatti, stringono con loro legami, diventano un punto di riferimento, rappresentano un supporto: indirizzano i senza dimora nelle strutture in cui passare la notte e ricevere cure sanitarie, se ne sono sprovvisti li aiutano a reperire documenti, e non è raro che siano soprattutto loro a chiamare il 118 per soccorrere chi si trova in situazioni di salute critiche agli angoli delle strade.
L’APPUNTAMENTO
Così ogni mercoledì dalle ore 19, come giovani e studenti universitari possiamo prendere parte al gruppo di volontari che effettua il servizio di distribuzione dei pasti per strada, scegliendo di scansare un po’ meno lo sguardo e di conoscere una realtà diversa appena fuori dalla nostra “comfort zone”.
L’esperienza è fortemente consigliata.
Complimenti…Vi contattero’:per un articolo su voce pinerolese