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14 Marzo 2018
#iocivado, il campus del Gruppo Abele
Aperte le iscrizioni per partecipare nel mese di aprile a tre giorni di riflessioni e incontri su migranti e dipendenze, iniziativa rivolta a giovani dai 18 ai 29 anni
Fabio Gusella
Chi l’ha detto che per riflettere sia necessaria la più rigida solitudine? A dimostrazione del contrario c’è #iocivado, il campus organizzato anche quest’anno dai giovani volontari del Gruppo Abele con l’obiettivo di riflettere insieme su alcuni fra i temi di maggiore attualità, come l’immigrazione e le dipendenze.
Dal 12 al 15 aprile prossimi i 35 giovani dai 18 ai 29 anni che vorranno aderire dell’iniziativa avranno la possibilità di prendersi del tempo per pensare pur restando in compagnia di coetanei provenienti da ogni regione d’Italia. Un progetto ideato da giovani per altri giovani che si tiene da qualche anno nella cinquecentesca cornice della Certosa1515 di Avigliana, un luogo concepito per abbattere gli spessi muri del pregiudizio.
PASSEGGIATA NARRATIVA E WORLD CAFÈ
Fra le attività più stimolanti di #iocivado troviamo la Passeggiata narrativa, una camminata all’aperto lungo la quale i partecipanti potranno ascoltare alcune testimonianze dirette relative all’immigrazione e al gioco d’azzardo patologico. Le storie di queste persone non possono restare soltanto “loro”, ma devono al contrario farsi dialogo, sguardo, empatia, poiché solo nell’incontro si cresce per davvero.
Parallelamente a queste narrazioni senza filtri, sono inoltre previsti world cafè tematici, momenti di riflessione condivisa durante i quali alcuni relatori (psicologi, giuristi, psicoterapeuti) cercheranno di fare luce su tali questioni, di cui peraltro si occupano da tempo i volontari del Gruppo Abele.
IL GRUPPO ABELE E DON CIOTTI
Conoscere da vicino le attività del Gruppo Abele, naturalmente, è uno tra gli obiettivi del campus, che infatti prevede una giornata di esperienza e lavoro all’interno delle comunità gestite dall’associazione: un incontro-scontro con realtà inizialmente “dissonanti”, ma che risulterà un’esperienza certamente utile a rifuggire i pregiudizi e riconoscere l’altro che è in noi.
Con così tanti incontri, non poteva mancare quello con la storia del Gruppo Abele, una storia iniziata oltre 50 anni fa grazie a don Luigi Ciotti, il quale anche quest’anno sarà ad Avigliana per dare il benvenuto ai partecipanti di #iocivado.
CONNESSIONE E CONOSCENZA
Oltre all’hashtag scelto sono tante le parole chiave dell’iniziativa, a cominciare da connescenza, un neologismo coniato per fondere tra loro connessione e conoscenza. Soltanto attraverso la conoscenza di alcuni fenomeni, infatti, si può raggiungere una connessione profonda tra persone solo apparentemente distanti: illudendoci di conoscere a fondo tematiche complesse come l’immigrazione e le dipendenze, corriamo quindi il rischio di dimenticare che dietro un’apparente astrattezza si celano le storie di persone come noi.