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25 Giugno 2018

Cerchio degli uomini, un’associazione dalla parte delle donne

Conosciamo una realtà che da anni si occupa di prevenzione contro la violenza di genere, gruppi d’ascolto e formazione

Giovanni Mauriello

Gambe di uomini seduti su sedie Cerchio degli uomini

L’associazione Cerchio degli uomini offre spazi di ascolto e percorsi formativi

Sono migliaia gli episodi di violenza sulle donne che, specie negli ultimi anni, hanno conquistato un posto di rilievo tra i fatti di cronaca nazionale: numeri, percentuali, neologismi, azioni politiche e statistiche descrivono e tentano di contrastare questo disumano fenomeno. Al netto di tutto ciò, però, ci sono delle persone, vittime e carnefici, che spesso vivono in contesti del tutto impreparati a fare i conti con gli angoli più inquietanti della mente umana. L’educazione, a oggi, è l’unica vera chiave per cambiare le cose.
Di questo – in senso lato – si occupa l’associazione torinese Cerchio degli Uomini, la cui attenzione non è rivolta a chi già ha avuto a che fare col problema, ma attraverso vere e proprie misure di prevenzione ha l’ambizioso obiettivo di contrastare il fenomeno della violenza di genere partendo dal cuore del problema: la misoginia come fatto culturale, da combattere attraverso la cultura stessa.

LE ATTIVITÀ
Oltre a gestire dal 2009 un Centro d’ascolto per il disagio maschile e la prevenzione della violenza contro le donne (con numero di telefono attivo 24 ore), l’associazione organizza tre principali attività. La prima riguarda i cosiddetti i cerchi di condivisione, spazi protetti in cui i membri possono condividere le proprie riflessioni con gli altri, uno strumento di elaborazione molto efficace proprio perché in contrapposizione con la tendenza all’annientamento del dialogo che spesso porta alla repressione e alla conseguente violenza. Vengono poi sviluppati dei percorsi di crescita personale: gli ambiti, anche in questo caso, sono liberi da ogni stereotipo; crescita personale, per un uomo, non necessariamente è sinonimo di crescita professionale: la genitorialità, ad esempio, è un’esperienza anche maschile e favorirne lo sviluppo conduce inevitabilmente all’equilibrio dei diritti e dei doveri all’interno di una coppia eterosessuale.
La formazione, infine, è una delle attività più ampie tra quelle svolte: ad esempio sono offerti percorsi per operatori del settore sanitario e socio culturale, con l’obiettivo di acquisire competenze nell’ambito di maschilità e paternità per un uomo più attento, consapevole e collaborativo nell’ambiente domestico.

UN LUNGO PERCORSO
Era il lontano 1999 quando il gruppo Cerchio degli Uomini iniziava a riunirsi per discutere di violenza di genere e favorire una demolizione dei tabù e delle convinzioni che portano gli uomini a rifiutare un dialogo alla pari con le donne. Il resto è storia: nel 2004 si costituisce ufficialmente l’associazione, che l’anno dopo aderisce al Coordinamento Contro la Violenza sulle Donne.
Negli ultimi tempi comunque sono nate numerose iniziative finalizzate all’acquisizione di una nuova consapevolezza maschile. Tutto ciò perché si è capito finalmente che la causa della violenza sulle donne è, più radicalmente, un fatto sistemico: l’automatica conseguenza di una cultura che impone dei ruoli di dominio e supremazia da un lato – quello maschile – e di subordinazione dall’altro, quello femminile. È quindi fondamentale costruire una visione diversa della donna e dell’uomo ed egli deve avere un ruolo di primo piano in questo cambiamento.

 

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Categorie: Formazione

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