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2 Luglio 2018

Violenza e democrazia, tre seminari per riflettere sul G8 di Genova

Il racconto del primo di una serie di incontri dell’Unione Culturale Franco Antonicelli sugli eventi legati al summit che nel 2001 sconvolse il capoluogo ligure

Alice Dominese

G8 di Genova

Al Polo del 900 tre incontri sugli eventi del G8 di Genova

Quello che avvenne dal 19 al 22 luglio 2001 a Genova durante il G8 segna, per chi ne ha memoria, un punto di rottura nella percezione dei diritti umani. Definiti da Amnesty International come “la più grave sospensione dei diritti democratici in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale”, gli eventi in questione – dalle repressioni nelle piazze alle torture esercitate dalle forze dell’ordine nella scuola Diaz e nella caserma di Bolzaneto – hanno portato l’Italia ad affrontare un processo davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo, fino ad ammettere la propria responsabilità nei confronti dell’accaduto.
Venerdì scorso al Polo del ‘900 abbiamo partecipato al primo di una serie di seminari su violenza e democrazia promossa dall’Unione Culturale Franco Antonicelli, al fine di capire di più su un evento lontano nel tempo per i più giovani, ma che continua ad agitare le coscienze.

IL G8 DEL 2001
L’incontro era dedicato alla visione del documentario d’inchiesta The Summit, realizzato dai giornalisti Franco Fracassi e Massimo Lauria e presentato nel 2012 alla Berlinale.
Nel luglio 2001 Genova è chiamata a ospitare il vertice fra i capi di Stato di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti in un periodo in cui il contesto internazionale è saturo di tensioni: da una parte la politica tradizionale, dall’altro i movimenti pacifisti «per la globalizzazione dei diritti umani e sociali» (come si dichiarano nel documentario i partecipanti) che si danno appuntamento nelle piazze di tutto il mondo per manifestare contro la democrazia decadente e il sistema dei commerci. Dopo Seattle, Napoli e altri raduni organizzati dal Social Forum (l’organizzazione mondiale che raduna i movimenti sostenitori della globalizzazione alternativa), Genova è l’evento per il confronto decisivo.

IL FILM
The Summit ricostruisce gli eventi a partire da una raccolta di interviste a manifestanti, testimoni, esperti e funzionari delle forze dell’ordine, che condividono lo stesso giudizio, confermato dalla documentazione video presentata: gli attacchi condotti dalla polizia contro i manifestanti pacifici e i partecipanti al Social Forum (giornalisti e attivisti) nella scuola Diaz non furono operazioni «oggettivamente motivate», ma interventi errati dal punto di vista metodologico, mentre gli atti vandalici dei black bloc contro negozi, automobili e cassonetti non furono materialmente impediti.
In particolare, i filmati originali raccontano di una città in poche ore sconvolta dalle fiamme degli incendi appiccati dalle frange violente delle tute nere. Ciò che più colpisce dalle testimonianze, di forte impatto emotivo, è il caos totale scatenatosi nelle strade, accompagnato dall’incredulità delle telefonate al 113 degli abitanti asserragliati in casa, che di fronte alla richiesta di aiuto non ricevevano giustificazione per l’assenza di interventi di ordine pubblico.
Il film ha aperto interrogativi importanti: per discuterli in profondità il prossimo appuntamento è il 5 luglio, ore 18, al Polo del ‘900 con il giornalista del Manifesto Jacopo Rosatelli e il ricercatore di studi politici Leonard Mazzone.

 

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Categorie: Cultura

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