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6 Luglio 2018
European Drug Report 2018: l’Italia porta d’Europa per la droga
È uscito il documento annuale di sintesi sulle tendenze del consumo e del traffico degli stupefacenti: il nostro paese resta nelle rotte per l’ingresso delle sostanze nel continente
Mario Acciaro
L’Osservatorio Europeo per le Droghe e le Tossicodipendenze (Oedt), organismo di monitoraggio dell’Unione europea, ha pubblicato il European Drug Report 2018, che traccia l’evoluzione del mercato nero delle droghe e la diffusione di questo fenomeno in Europa, studiando le conseguenze del consumo di sostanze vecchie e nuove.
IL QUADRO E LE PROSPETTIVE
Lungi dall’essere solo un documento analitico, il report assume anche un ruolo programmatico, suggerendo ai Paesi membri le contromisure più adeguate per la lotta alle tossicodipendenze, monitorando l’efficacia delle soluzioni già adottate e intervenendo direttamente per tentare di “schedare” le numerose nuove droghe che ogni hanno arrivano sul mercato.
I recenti meccanismi messi in atto dall’Unione Europea per contrastare produzione e ingresso di sostanze stupefacenti in ambito comunitario – con la collaborazione delle forze dell’ordine degli Stati membri – ha scoperchiato un vaso di Pandora, portando alla luce vere e proprie “rotte” della droga e sottolineando l’inadeguatezza delle risposte istituzionali messe in atto sino a ora.
LA SITUAZIONE ITALIANA
Dati alla mano, il documento evidenzia come l’Italia sia un passaggio obbligato, assieme alla Spagna, per il transito delle sostanze che fluiscono poi copiose in Europa. A dispetto della quantità di stupefacenti che attraversano il nostro territorio, l’Italia non guadagna la cima della classifica per consumi, lasciando il triste primato ai paesi del centro Europa, variamente differenziati a seconda del tipo di sostanza.
A dispetto di un consumo non troppo elevato, però, il nostro paese si distingue per l’assenza (o la scarsa presenza) di meccanismi di prevenzione e trattamento delle tossicodipendenze, come ad esempio la distribuzione gratuita di siringhe, elemento essenziale per contrastare la diffusione di malattie gravi che alzano inevitabilmente il numero dei decessi. Si calcola che nel nostro paese il contagio di Aids per cause legate al consumo di sostanze stupefacenti sia di 1,6 per milione di abitanti, con oltre 90 casi l’anno.
Il rischio sanitario legato al contagio è solo la punta dell’iceberg: l’Oedt sottolinea come molto più elevati siano i decessi dovuti a overdose, eventualità che diventa sempre più frequente con l’ingresso nel mercato delle sostanze sintetiche, prodotte copiando le molecole delle sostanze tradizionali ma perfezionate per essere molto più potenti e dunque pericolose per l’ignaro consumatore che sottovaluti il rischio.
LE SOLUZIONI
Il 26 giugno si è celebrata la Giornata Mondiale per la lotta contro la Droga, con numerose iniziative di sensibilizzazione e un dibattito mondiale sui mezzi di contrasto più adeguati al fenomeno.
La soluzione definitiva sembra ancora un miraggio, mentre le posizioni divergono da un estremo all’altro. Alcuni paesi come il Canada hanno iniziato un processo di liberalizzazione, mentre altri inaspriscono le sanzioni nella speranza di porre un freno al fenomeno. Più che delle soluzioni legislative il problema delle tossicodipendenze andrebbe affrontato con l’informazione sui rischi, trasferendo la lotta dal piano politico a quello culturale.