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20 Settembre 2018

Fenomenologia del binge watching

Un approfondimento su nascita, evoluzioni e rischi del pratica ormai comune di vedere le serie tv tutte d’un fiato

Luca Ferrua

binge watching

Il binge watching a lungo termine può avere conseguenze per la salute

Come ci insegnano i Simpson, il cui ritrovo di fronte alla tv è diventata l’iconica couch gag d’apertura, fin da quando la televisione è entrata prepotentemente nelle nostre case c’è sempre stato qualcuno che ha trascorso davanti allo schermo un esagerato quantitativo di tempo. Tuttavia negli ultimi anni questo comportamento è diventato talmente diffuso da meritarsi un neologismo tutto suo: binge watching, che possiamo tradurre come “maratona televisiva” e che indica l’abitudine di guardare episodi consecutivi senza sosta. Ma a cosa è dovuto questo aumento di praticanti e quali conseguenze possiamo aspettarci?

LA TV PRIMA E DOPO NETFLIX
Sebbene le maratone in tv esistano dagli anni ’70 con serie sci-fi come Star Trek e benché si possa parlare di binge watching già negli anni ’90 con X-Files, il vero cambiamento è avvenuto con l’arrivo della tv on demand. Con questo termine (che letteralmente significa “a richiesta”) si intendono quei servizi che permettono all’utente di vedere i programmi in qualsiasi luogo e momento attraverso una connessione internet.
Un esempio fra tutti è Netflix, la celeberrima piattaforma statunitense nata come alternativa a Blockbuster e oggi leader dell’intrattenimento online. Se uno dei suoi pregi è infatti quello di combattere la pirateria, dall’altra lo fa con un sistema di pubblicazione controcorrente: là dove case di produzione americane come Hbo o Amc rilasciano nuovi episodi a cadenza fissa (tendenzialmente settimanale), Netflix invece per le sue produzioni originali mette online subito l’intera stagione di episodi.

LA GRANDE ABBUFFATA
Se a ciò aggiungiamo la rilevanza mediatica che hanno certe serie tv come House of Cards, è facile capire come la prassi adottata da Netflix favorisca il binge watching: dopotutto chi vorrebbe vedere il finale di stagione della propria serie preferita spoilerato (ovvero svelato in anticipo) da un link su Facebook?
Il fenomeno ha avuto un’escalation così rapida che già nel 2015 il dizionario Collins aveva decretato “binge-watch” come parola dell’anno e oggi questo comportamento si è trasformato in un vero sport virtuale: il binge racing (gara di abbuffata), una sfida tra utenti Netflix a vedere un’intera serie tv in sole 24 ore.

ECCESSO O DIPENDENZA?
Per Netflix questa pratica è motivo d’orgoglio: l’azienda sostiene infatti che sia sintomo di apprezzamento verso il contenuto offerto all’utente e una loro analisi dimostra come sia anche un comportamento socialmente accettato.
Esistono anche però degli aspetti negativi: sebbene vi siano ancora pochi studi a riguardo, alcuni esperti associano l’eccessiva sedentarietà legata alla televisione a malattie come diabete e obesità, mentre in altri casi sembra che la conclusione di un programma preferito porti un senso di vuoto, fino (nei casi più gravi) a stati di solitudine e depressione.

 

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Categorie: Tecnologie

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