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25 Settembre 2018

I Bella Domanda, duo comico “made in Piemonte”

Una chiacchierata con i due attori per raccontare gli esordi, l’esperienza televisiva e cinematografica e i prossimi appuntamenti: domenica saranno a L’arteficio di Torino

Fabio Gusella

I Bella Domanda

I Bella Domanda

Ridere, sorridere, sogghignare… sono sinonimi? Bella domanda! Per conoscere la risposta, non avremmo potuto rivolgerci ad altri se non proprio ai Bella Domanda  duo comico piemontese vincitore dell’ultima edizione di Eccezionale veramente, il talent show de La7 e pronto ora a salire da fine novembre sul palco del leggendario Zelig di Milano.
Televisione, ma non solo: il 30 settembre, infatti, i due attori saranno a L’arteficio di Torino (via Bligny 18) per presentare il laboratorio di comicità Officina Comica del Poi, un progetto nato al Teatro del Poi di Bra, mentre il loro spettacolo – il Bella Domanda Sciò – andrà in scena il 14 dicembre al Piccolo Teatro Comico di Torino.

PESCATORI DI CONCHIGLIE
Come nasce questo sodalizio artistico? “La nostra è una storia curiosa – leggiamo sulla loro pagina Facebook – eravamo entrambi pescatori di conchiglie nei mari del Nord-Ovest”. Per sapere se sia vero, abbiamo chiesto a Marco Federico Bombi (per tutti “Mafe”, rivolese, 35 anni) e Paolo Carenzo (vercellese, 29 anni) – questi i nomi dei due artisti – di raccontarci il loro primo incontro.
Scopriamo che i due in realtà si conoscono sulla terraferma subalpina: stanno entrambi frequentando l’accademia di doppiaggio di Torino quando, durante un seminario sulla comicità, vengono scelti per improvvisare insieme uno sketch. «Ricordo tuttora gli occhiali di tartaruga che Paolo indossava quel giorno: non li ho mai più rivisti», scherza Mafe.
Benché fra i due ci sia fin da subito molta sintonia, i due si perdono di vista per qualche tempo, percorrendo ciascuno la propria strada: Mafe si dà al cabaret insieme a un collega, mentre Paolo prosegue la carriera di doppiatore prestando la voce anche al mitico Dodò de L’albero Azzurro.
Trascorsi alcuni mesi, però, le loro strade tornano a incrociarsi: Federico, infatti, è alla ricerca di un “socio” per un progetto teatrale in dialetto piemontese, per cui si rivolge alla scuola di doppiaggio e gli viene proposto il nome di Paolo: «In quel momento capimmo che forse era destino fare qualcosa insieme».

UN NOME PER CASO
È il 14 ottobre 2013: Mafe e Paolo stanno per salire sul palco, quando il presentatore della serata chiede loro il nome del duo: «Non ci avevamo ancora pensato – dice Marco – per cui rispondiamo: “Eh, bella domanda”. Lui fraintende pensando che ci chiamassimo così, ma piace a entrambi e da allora l’abbiamo tenuto».
Un nome che non tarda ad affermarsi, tanto al Cab 41 di Torino quanto in diversi concorsi dedicati alla comicità: dopo essersi aggiudicati il Premio Nebbia e il Premio Alberto Sordi, nel 2016 perdono il treno (letteralmente) per poter partecipare alla prima edizione di Eccezionale veramente. Rimandano all’anno successivo: «Per maggior sicurezza stavolta viaggiammo in auto», scherza Paolo. I due vanno ben oltre le selezioni, essendo di volta in volta premiati dai giudici della trasmissione – Diego Abatantuono, Paolo Ruffini e Selvaggia Lucarelli – finché vincono la finale entrando a far parte del cast di Colorado. Ottengono anche un contratto per partecipare al film Ti presento Sofia, atteso al cinema nei prossimi mesi.
Li salutiamo chiedendo quali siano, secondo loro, le capacità che debba avere un comico, domanda a cui segue una bella risposta da parte di Paolo: «Un comico deve saper far ridere, ma nel contempo far riflettere e, perché no, commuovere».

 

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Categorie: Cultura

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