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7 Marzo 2019

Scoperto un fluido in grado di immagazzinare l’energia solare

Ora potremo conservarla per 18 anni grazie a uno studio svedese che promette di superare il limite dell’utilizzo immediato

Paride Pasini

La conservazione dell’energia solare potrebbe risolvere i problemi climatici

In Svezia è stata fatta una scoperta che potrebbe cambiare il mondo, o meglio… potrebbe permetterci di salvarlo.
Un team di ricercatori della Chalmers University of Technology di Göteborg ha prodotto un fluido in grado di conservare l’energia solare per 18 anni. Investita dalla luce del sole, la sostanza riorganizza i suoi atomi di carbonio, idrogeno e azoto in una nuova molecola che ha la capacità di immagazzinare energia. Passando poi in un catalizzatore, il fluido riassume la sua formula originaria liberando calore, spendibile per alimentare elettrodomestici, riscaldamento e quant’altro.
Il team ha lavorato molto sulla composizione molecolare del fluido, affinché non si deteriori a causa dei ripetuti cicli di stoccaggio e di rilascio dell’energia. Dopo 125 cicli completi si è constatato che il fluido non presenta elementi significativi di degrado, da qui l’importanza della scoperta.

I risultati di questa ricerca sono rivoluzionari, perché risolvono il problema della conservazione dell’energia solare.
Le batterie di accumulo oggi esistenti non sono in grado di garantire una copertura energetica giornaliera sufficiente a chi possiede un impianto fotovoltaico. Per avere una resa economica ottimale, l’energia dovrebbe essere utilizzata nello stesso momento in cui viene prodotta, cioè durante il giorno, ma paradossalmente il bisogno di elettricità cresce col buio. Per questo, chi produce energia solare è costretto a collegarsi alla rete vendendo l’eccedenza prodotta, che viene prontamente utilizzata da altri utenti, e comprando l’energia elettrica nelle ore in cui la produzione non è attiva. A questo proposito il problema è anche di natura economica, in quanto i privati vendono ai gestori energia a un prezzo più basso di quello a cui sono costretti ad acquistarla dalla rete.

Nel nostro Paese il fotovoltaico è molto diffuso anche grazie al clima; è un campo che ci vede protagonisti sia a livello europeo che mondiale, come si legge nel Renewables 2018 Global Status Report. La ricerca di Göteborg costituisce un incentivo all’uso dell’energia solare, in quanto permette la produzione di energia pulita senza emissioni di gas e in prospettiva potrebbe definitivamente risolvere il problema del surriscaldamento terrestre dovuto all’immissione, nell’atmosfera, di quantità molto elevate di gas (soprattutto anidride carbonica) dovute all’utilizzo di combustibili fossili per la produzione di energia.

L’allarme del riscaldamento globale suona da numerosi decenni e, purtroppo, i danni sono ormai evidenti anche agli occhi degli individui più distratti.
In natura esiste un equilibrio: i gas serra naturalmente presenti nell’atmosfera permettono ai raggi solari di penetrare e, contemporaneamente, trattengono le radiazioni infrarosse prodotte dalla superficie terrestre dalle nuvole e dall’atmosfera, rendendo possibile la vita sul pianeta che, altrimenti, avrebbe temperature eccessivamente basse. Questo equilibrio è stato gravemente alterato tanto dalle emissioni di gas quanto dalla deforestazione, che ha ridotto al minimo l’assorbimento di anidride carbonica presente nell’atmosfera e, come conseguenza, la temperatura sul nostro pianeta sta crescendo a ritmi vertiginosi.
Ora da un paese freddo come la Svezia potrebbe davvero arrivare la svolta grazie al calore del sole.

 

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Categorie: Ambiente

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