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26 Marzo 2019

Giovani e lavoro: le competenze più richieste

Adattare le proprie capacità alle richieste delle imprese è il primo passo per costruire una carriera di successi professionali, soprattutto nel settore tecnico e scientifico

Alessio Colella

Per trovare lavoro oggi servono capacità e adattamento

In Italia la disoccupazione giovanile supera il 30%, un dato certamente non rassicurante per tutti i ragazzi che oggi devono entrare nel mondo del lavoro. Tuttavia, esistono alcuni elementi utili da considerare, dalle competenze richieste al cambiamento delle professioni.

COSA CERCANO LE IMPRESE
Essere qualificati non è più un’opzione. Per poter accedere più facilmente al mondo del lavoro occorre percepire il mutamento dei settori industriali, i quali hanno bisogno di giovani sempre più formati. È quindi indispensabile una laurea o perlomeno un diploma di tipo tecnico. Si stima infatti che la richiesta di lavoratori molto qualificati supererà il 40% nel giro di qualche anno. Il problema che affligge la nostra nazione è invece lo scarso numero di laureati: meno del 30% dei cittadini tra i 30 e i 34 anni può vantare un curriculum universitario, una condizione che ci mette al penultimo posto in Europa.
Emergono in sostanza due binari paralleli: da un lato le imprese che richiedono competenze avanzate, dall’altro i giovani che spesso non le possiedono. Ad avvalorare questa tesi è un articolo del Sole24Ore, che mette in luce la divergenza tra domanda e offerta, con le aziende che cercano abilità specifiche soprattutto in ambito tecnologico, rivolgendo i propri interessi nei confronti di profili della cosiddetta area StemScience, Technology, Engineering and Mathematics – ma non è semplice trovarli. Non è un caso che le facoltà di Ingegneria, Economia e Statistica siano le più frequentate dai recruiter italiani e non solo.

PROSPETTIVE FUTURE
La grande richiesta di capacità tecniche lascia trasparire la necessità di chi fa impresa di essere proiettato verso le soluzioni più innovative per essere competitivo, in un mondo fatto di concorrenza su scala pressoché globale in buona parte dei settori. Questo significa che molte professioni di oggi in passato neppure esistevano, come ad esempio il Data Analyst, una delle figure più ricercate. È facile dedurre che da qui ai prossimi anni saranno molte le occupazioni inedite e verosimilmente anche quelle attuali subiranno modifiche per via di shock esterni, come è accaduto con la diffusione di internet, che ha reso tra l’altro un elemento come il dato fonte del business miliardario di Google, condizione inimmaginabile fino a venti anni fa.
Esattamente come un’impresa deve adattarsi e sapersi rinnovare per non perire davanti alla concorrenza, allo stesso modo il lavoratore deve conservare la voglia di imparare a svolgere compiti nuovi. Bisogna quindi entrare nell’ottica per cui ci saranno sempre meno individui che inizieranno e chiuderanno la propria carriera nella stessa mansione e nella stessa società.
La necessità di adattamento può portare a esplorare opportunità anche fuori dall’Italia e sono molti i giovani che cercano fortuna altrove nel mondo, vuoi per la maggiore offerta, vuoi talvolta per le migliori condizioni. A tal proposito, può essere interessante guardare le statistiche del mercato del lavoro nei Paesi di interesse e capire se c’è spazio per provare a inserirsi. Ad esempio, molti Stati sanno già che avranno bisogno di un certo numero di risorse per coprire il fabbisogno futuro di determinati settori, che sia per il calo demografico o per altre ragioni. Non è raro imbattersi in articoli o proiezioni di questo tipo e giocare d’anticipo potrebbe rivelarsi una mossa azzeccata per costruire il proprio percorso lavorativo di successo.

 

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Categorie: Economia, Lavoro

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