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9 Maggio 2019

Gli studenti di Medicina per il benessere dei cittadini

Domenica scorsa, in occasione dell’ultima edizione de La Salute Scende in Piazza, i medici di domani del Sism si sono raccontati presentandoci le loro iniziative

Carlotta Bianchini

Gli studenti di Medicina del Sism Torino

Gli studenti di Medicina del Sism Torino

Domenica 5 maggio la salute è scesa letteralmente in piazza grazie a Sism Torino, il Segretariato Italiano Studenti in Medicina della nostra città, associazione no-profit creata da e per chi studia Medicina. Sedici i gruppi presenti per l’occasione, ciascuno pronto a coinvolgere e sensibilizzare una fascia differente della popolazione. Diletta Zummo e Angelica Valz Gris, rispettivamente Incaricato locale e Local Public Health Officer, ci hanno accompagnati nel vivo dell’evento, mostrandoci le realtà presenti e raccontandoci i progetti del Sism.

Che tipo di appuntamento è La Salute Scende in Piazza?
Angelica: «è un evento organizzato da una delle diverse aree tematiche della nostra organizzazione, quella di salute pubblica, che si occupa di una serie di eventi di sensibilizzazione e prevenzione rivolti alla popolazione. La manifestazione è al terzo anno ed è una giornata intera dedicata alla salute nel suo complesso, intendendo il benessere del cittadino non necessariamente come assenza di malattia ma in un concetto più ampio, come benessere del cittadino nella società. Non solo curarsi, quindi, ma stare bene prima di avere la malattia. Infatti parliamo anche di tematiche come la tutela dei diritti umani, il mondo Lgbt, l’ambiente… Ha la partecipazione di 16 associazioni: la maggior parte collabora con noi già durante l’anno, altre le abbiamo invitate oggi per la prima volta».

Quali sono le attività proposte?
Angelica: «Ogni associazione fa prevenzione nel suo ambito: dalla donazione di organi alle cure palliative. C’è lo screening per il tumore al seno con una dottoressa, il camper per la prevenzione sulle malattie cardiocircolatorie, l’accademia che tratta temi legati all’invecchiamento. La Croce Rossa, invece, si rivolge maggiormente agli adolescenti su argomenti come l’alcol e il fumo, attraverso esperimenti. Anche noi organizziamo attività per sensibilizzare i giovani parlando di malattie sessualmente trasmissibili. Per i bambini ci sono invece diverse altre attività, come i dentisti che insegnano come lavare i denti e l’Ospedale dei Pupazzi, un nostro progetto di cui andiamo molto fieri e che serve a togliere al bambino la paura dell’ospedale. I più piccoli portano i loro pupazzi e chiedono al medico di curarlo imparando a conoscere la chirurgia, la radiologia, tutti i vari reparti, per non avere paura del medico».

Chi sono i soci del Sism di Torino?
Diletta: «Sono tutti ragazzi volontari che studiano Medicina e, a Torino, sono più di 300, di qualsiasi anno di università. Qui abbiamo moltissimi soci attivi che rendono il Sism un’associazione molto grande e con particolare ricambio e questo permette di condurre tanti progetti contemporaneamente. In Italia sono 39 le facoltà che ospitano il Sism e ce n’è uno nazionale che aderisce all’Ifmsa, associazione non governativa e apolitica che accoglie oltre 100 associazioni studentesche nel mondo e che è partner delle Nazioni Unite. Nel Sism si può graduare totalmente l’impegno in base a quello che interessa e al tempo a disposizione ed è il motivo per cui abbiamo tanti studenti a farne parte».

Qual è il rapporto tra Sism e Università?
Diletta: «Per quest’evento abbiamo avuto il patrocinio della Scuola di Medicina di Unito e del Comune di Torino. L’Università riconosce le nostre attività, attribuendo ad esempio i crediti formativi negli scambi. Partecipiamo sempre all’apertura dell’Anno Accademico e, durante il corso di studi, organizziamo vari progetti con i professori».

Tra i tanti, quali sono i progetti di cui andate più fieri?
Diletta: «Sicuramente la Peer Education, la Salute scende in piazza, l’Ospedale dei Pupazzi e la Clownterapia per gli anziani. E poi ci sono gli scambi bilaterali sia internazionali sia interni, che danno la possibilità ai futuri medici di fare tirocinio in reparti di eccellenza e partecipare ai programmi di formazione su salute globale, intercultural learning, favorendo lo scambio e conoscendo la città ospite. I nostri progetti sono importantissimi perché permettono di interfacciarci con quella parte di popolazione che altrimenti non riusciremmo a coinvolgere».

 

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Categorie: Università

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