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24 Maggio 2019
La street art prende vita con la realtà aumentata
Alla scoperta del Maua, un nuovo tipo di museo che a Torino ha coinvolto numerosi giovani fra writer, creativi digitali, fotografi e studenti
Fabio Gusella
Immaginate di passeggiare accanto a un’opera di street art e, a un tratto, vederla animarsi davanti ai vostri occhi. Questo è il Maua, un museo di nuova generazione inaugurato da poco a Torino a cui hanno collaborato oltre 200 persone, fra cui moltissimi giovani.
Per capire meglio di cosa si tratta, abbiamo intervistato Joris Jaccarino dell’impresa sociale Bepart, responsabile del progetto.
UN NUOVO PUNTO DI VISTA
Dopo un primo esperimento avvenuto proprio sotto la Mole, un secondo a Palermo e il successo dell’edizione di Milano nel 2017, il Maua è finalmente approdato a Torino.
L’avventura ha potuto esordire anche nella nostra città grazie a Torino Città Aumentata, uno fra i progetti vincitori del Bando AxTO, promosso dal Comune nell’ambito del programma per la riqualificazione delle periferie, dove, sottolinea Joris, «la street art nasce più spontaneamente, fuori dai tradizionali canali della vita artistica e culturale».
Per cercare di ripuntare i riflettori sui quartieri periferici e riscoprire questa forma artistica attraverso la realtà aumentata (e viceversa), il progetto propone una serie di visite guidate organizzate fino a settembre dall’associazione Sat – Street Art Tourino. Come ci viene spiegato, infatti, «il Maua intende raccontare un’altra Torino rappresentando un nuovo modo di vedere la città».
LE FASI DEL PROGETTO
«Abbiamo cominciato con una prima fase di mappatura fotografica delle opere di street art presenti in città – racconta Jaccarino – alla quale hanno partecipato circa 120 giovani volontari dai 13 ai 18 anni, che sono andati a caccia di street art per i quartieri di Torino». Una volta individuate e mappate, le opere sono state fotografate dai professionisti di Camera – Centro Italiano per la fotografia, raccogliendo oltre 300 immagini e catalogandole secondo autore, tecnica utilizzata e anno di realizzazione. La seconda fase (ottobre-novembre 2018) è consistita in un workshop per animation designer di realtà aumentata, durante il quale 57 digital artist fra i 20 e i 37 anni sono stati formati per animare digitalmente circa 80 opere selezionate fra quelle inizialmente raccolte.
La terza fase coincide con l’inaugurazione del progetto il 6-7 aprile scorso e la pubblicazione di un catalogo illustrato edito da Terre di Mezzo (acquistabile presso Camera) e presentato durante il Salone del Libro appena concluso. Accanto alle tante immagini raccolte, aggiunge Jaccarino, il volume offre altrettanti testi di approfondimento elaborati da professionisti del settore. Infine, la quarta e ultima fase prevede l’organizzazione di tour guidati alla scoperta dei murales, della realtà aumentata e dei luoghi meno conosciuti di Torino.
COME VISITARE IL MAUA
Esistono tre modi per visitare il Museo: in autonomia mappa alla mano, partecipando a una visita guidata o, perché no, dal proprio cellulare. Se si sceglie il tour fai-da-te, è opportuno scaricare l’app gratuita Bepart e, una volta davanti all’opera di street art alla quale si desidera dare vita, basterà aprire l’applicazione e inquadrare l’opera con lo smartphone. A quel punto, qualsiasi cosa sia dipinta sul muro si animerà e diventerà un’opera d’arte digitale.
Chi invece scegliesse di partecipare (con un modesto contributo) a un tour guidato, potrà apprendere curiosità e dettagli sui murales, sui rispettivi autori e sui digital artist che hanno animato le singole opere. I prossimi tour si svolgeranno domenica 9 giugno presso il Parco Dora e mercoledì 26 giugno in San Salvario.
Infine, per assaporare un’anteprima del Maua, è possibile sfogliare alcuni fra i lavori “esposti” sul sito del Maua: scaricando l’app e inquadrando le varie immagini, potrete infatti cominciare a sperimentare la realtà aumentata.