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31 Maggio 2019

Dublino: pub e letteratura

Alla scoperta della capitale irlandese attraverso i suoi locali più caratteristici, da sempre meta preferita di scrittori e poeti, da Joyce a Seamus Heaney

Paride Pasini

La statua di Joyce in Earl Street North

Il suono dei violini, del banjo e delle fisarmoniche riecheggia dall’interno dei pub. Entrandovi, si viene coinvolti dalla gente che canta accennando un ballo e batte le mani a suon di musica, felice. L’atmosfera festosa di Dublino ti attira in una specie di stato ipnotico ed è in questa condizione di grazia che ti aggiri per la città.

Non devi faticare molto, per capire che il pub non è solo luogo di divertimento ma è sempre stato, per gli irlandesi, il centro del mondo; luogo dove si sono fatte discussioni importanti che hanno segnato la storia e la cui atmosfera ha ispirato racconti cardine di una letteratura che è spesso arrivata al Premio Nobel. Non per niente nel 2010 Dublino è stata proclamata Città della Letteratura dall’Unesco.
Sono molti infatti gli scrittori e i poeti legati a questa città che hanno influenzato la letteratura a livello mondiale, come W.B. Yeats, Samuel Beckett, Seamus Heaney (tutti insigniti del massimo riconoscimento dell’Accademia Svedese), Oscar Wilde e James Joyce. Quest’ultimo ha anche intrecciato le sue storie irlandesi al nostro paese, soggiornando a Trieste e stringendo un forte legame con Italo Svevo, rapporto tuttora studiato dai musei Musei Svevo e Joyce del capoluogo friulano.

È Joyce però lo scrittore sicuramente più presente a Dublino: lo incontreremo spesso, a partire da Earl Street North dove si trova la sua statua, che lo raffigura nel suo elegante portamento, proprio come Svevo ce lo descrive, appoggiato al suo inseparabile bastone. I personaggi dell’Ulisse sono, probabilmente, immaginari, ma ispirati a persone realmente incontrate nei pub. Ad esempio, il Davy Byrne’s è citato come luogo usualmente frequentato da Leopold Bloom. A fianco del locale, si trova la preziosa libreria antiquaria Ulysses Rare Books che, purtroppo, non è alla portata di tutti per i prezzi molto elevati.
A Temple Bar un pub molto appariscente, color verde pistacchio, cattura l’attenzione: si tratta del The Oliver St. George Gogarty, in onore dell’omonimo poeta amico di Joyce, corrispondente al personaggio di Buck Mulligan dell’Ulisse.
Per ripercorrere la storia letteraria irlandese, una visita al Dublin Writer’s Museum è fondamentale, dove audioguide in italiano rendono particolarmente piacevole e interessante questa esperienza.

La statua di Oscar Wilde, davanti alla casa dello scrittore

Sulle tracce di Jonathan Swift, celebre scrittore de I viaggi di Gulliver, abbiamo visitato la meravigliosa libreria del Trinity College – ancora oggi sede dell’università di Dublino – dove lo scrittore aveva studiato e la cattedrale di San Patrizio, simbolo storico e religioso dell’Irlanda, in cui è stato sepolto.
Di Yeats abbiamo scoperto che non frequentava i pub abitualmente ma che, di tanto in tanto, si recava al Toners di Baggot Street, dove gli originali armadi vetrati, gli antichi specchi e i vecchi pavimenti di pietra ripropongono ancora oggi un ambiente particolarmente affascinante e suggestivo.
Nei pressi di Merrion Square, precisamente a Westlan Row, si trova il Kennedys, locale abitualmente frequentato sia da Samuel Beckett che da Oscar Wilde. In particolare, nella piazza si trova una statua che ritrae Wilde spensieratamente adagiato su una roccia a rimirare la sua casa che si trova di fronte.

Al 21 di Fleet Street, uno dei vicoli più frequentati del Temple Bar, si trova il Palace Bar. Si tratta di uno splendido locale, gioiello dell’architettura vittoriana, costruito intorno al 1823. L’importanza culturale del luogo risale agli anni ’40 e ’50 del Novecento, per la frequentazione di R.M. Smyllie, redattore dell’Irish Times che aveva il potere di pubblicare, quindi di promuovere o scartare, i nuovi talenti letterari. Il suo debole per il whiskey prodotto dalla casa favorì l’incontro del giornalista con tutti gli aspiranti scrittori dell’epoca (Kavanagh, Behan, Myles) e con poeti e scultori.
Il pub è stato recentemente frequentato da Seamus Heaney, Premio Nobel per la letteratura nel 1995, e ancora oggi conserva l’aspetto di un luogo riservato.

 

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