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13 Giugno 2019
Torino Pride: cosa c’è da sapere sulla manifestazione Lgbt
Scopriamo la storia della manifestazione, che quest’anno nella nostra città si svolgerà sabato 15 giugno
Giovanni Mauriello
Era il 17 giugno 2006 quando a Torino si tenne il primo Gay Pride. Da quel giorno, ogni anno si celebra nelle vie della città la manifestazione più colorata e gioiosa che esista.
Per scoprire quali siano le origini della parata, in realtà, bisogna spostare le lancette dell’orologio un po’ più indietro nel tempo: esattamente 50 anni fa, quando a Stonewall Inn, bar nel Greenwich Village (New York), iniziò una serie di scontri tra la polizia e i gruppi Lgbt+ locali.
“PRIDE”: NON UNA PAROLA QUALSIASI
La fine degli anni ‘60, com’è noto, è stata una fase di lotte e rivendicazioni. Il movimento omosessuale si inscrive per questo in quello sessantottino, sebbene le istanze e le condizioni che condussero la comunità Lgbt+ a lottare siano a tratti molto differenti.
Volto simbolo della rivolta fu Sylvia Rivera, ragazza transgender che si ribellò alla polizia e alle continue violenze subite. Era il 28 giugno del 1969 e anche quel giorno le forze dell’ordine americane fecero una retata contro i clienti del locale Stonewall Inn. Fu Rivera a ribellarsi per prima e a dare il via alle rivolte del movimento omosessuale contemporaneo; da quell’anno, proprio nel mese di giugno, centinaia di città organizzano la manifestazione che oggi conosciamo e che serve a celebrare l’orgoglio Lgbt+.
“Orgoglio” (Pride): non a caso parola chiave della manifestazione, perché tutte le piccole e grandi vittorie che si sono accumulate nel corso di mezzo secolo hanno reso la comunità sempre più coesa e unita. Il Pride è una giornata in cui si celebra il diritto di vivere la propria identità di genere e il proprio orientamento sessuale senza essere costretti a subire discriminazioni o pregiudizi; è un giorno in cui si lotta contro i soprusi, in cui si ricorda al mondo che esistono ancora 38 Stati in cui l’omosessualità è un reato (a volte punibile con la pena di morte) e in cui al dolore impresso nella storia della comunità Lgbt+ si sostituisce la gioia di una parata festosa, inclusiva e aperta a tutti.
IL PRIDE DI TORINO
Quest’anno, il 15 giugno, il Pride di Torino festeggia il suo tredicesimo anno e lo fa invitando i partecipanti a superare sé stessi e a porsi al di là dei confini, come recita lo slogan di questa edizione: “Over the Borders”.
La manifestazione è da sempre molto sentita, tanto che anche diversi esponenti politici (dalla Sindaca Chiara Appendino ad alcuni dei più importanti Assessori della città) scelgono da tempo di aderire e anche di partecipare alla parata. Nel corso degli ultimi anni essa è divenuta sempre più un’occasione per ribadire il proprio posizionamento politico rispetto a certe tematiche, fino a diventare una giornata in cui si sfila non esclusivamente per i diritti delle persone Lgbt+. Quest’anno, in particolare, il documento politico che è stato redatto mette in campo molteplici temi, che spaziano dalla tutela dei figli delle coppie omogenitoriali alla protezione della legge 194 per l’interruzione della gravidanza volontaria, dalle adozioni al sostegno a migranti e rifugiati.
L’attività del Coordinamento Pride di Torino, inoltre, è attivo tutto l’anno, organizzando oltre alla parata, momenti di sensibilizzazione e informazione e coordinando il progetto Aria, un luogo di ascolto e accoglienza rivolto a ragazzi e ragazze dai 14 ai 21 anni.
Prendere parte al Pride, dunque, significa sostenere le persone e le istanze Lgbt+, ma anche aderire a un momento comunitario in cui a gran voce – e divertendosi un sacco – si richiama l’attenzione sui diritti umani e civili, in cui ci si sente parte di un gruppo resistente e fiero.
L’appuntamento è sabato 15 alle 16.30 in corso Principe Eugenio angolo piazza Statuto. Ci vediamo lì?