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26 Giugno 2019

Creative Fighters: quando l’attivismo è anche creativo

Da “Solo in cartolina” a “Kissoni”: un gruppo di giovani torinesi e romani usa la fantasia per creare campagne sociali

Giovanni Mauriello

Una cartolina di Creative Fighters, Europa manchi solo tu

Una cartolina di Creative Fighters (credit: Luca Barcellona)

A guardarsi indietro, si può senz’altro dire che la più grande rivoluzione avvenuta durante il primo ventennio degli anni Duemila sia quella digitale. Anche la politica si sforza di ritagliarsi un proprio spazio online: tra tweet, dirette e selfie, i maggiori rappresentanti delle istituzioni fanno un uso smodato del web, risultando talvolta consapevolmente al passo coi tempi e a volte, diciamolo, piuttosto goffi e fuori luogo.
La cosa bella del web, però, è che è di tutti e quindi può essere usato anche per rispondere alle azioni politiche che non si condividono. È il caso dei Creative Fighters, un gruppo di giovani creativi divisi tra Torino e Roma che l’anno scorso, quasi per gioco, hanno deciso di far partire un contest online che è poi diventato virale.

SOLO IN CARTOLINA
Era il giugno dello scorso anno quando il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, tramite un video-selfie, dichiarava – riferendosi ai soccorsi marittimi ad opera delle Ong – che i migranti l’Italia l’avrebbero vista «solo in cartolina».
Una frase che per i Creative Fighters è stata fonte di intuizione: l’idea è raccontare, tramite la parodia del formato della cartolina estiva, ciò che succede al largo delle coste italiane, schierandosi al fianco delle Ong che salvano le vite di chi tenta la traversata via mare. Come? Lanciando una call online a tutti i creativi che avessero voglia di illustrare le cartoline e, una volta selezionate quelle più apprezzate dal pubblico, indirizzandole direttamente al Ministero dell’Interno.
La votazione ha raccolto 12.000 voti e sono state stampate 10.000 cartoline. Un modo creativo per dissentire. Come l’avrà presa il Ministro Salvini? Pare che abbia preferito non rispondere.

KISSONI
Ma l’avventura dei Creative Fighters non si può certo fermare a una sola battaglia. Proprio in questi giorni il gruppo di creativi sta portando in giro per i Pride delle varie città italiane “Kissoni”, un’iniziativa nata in seguito a un fatto di cronaca avvenuto a Londra alcune settimane fa, quando a una coppia di donne è stato chiesto di baciarsi per il piacere voyeuristico di un gruppo di maschi. Al rifiuto, le ragazze sono state violentemente picchiate.
Come risposta a queste aggressioni di stampo omo/bi/transfobico nasce la campagna, realizzata assieme al collettivo torinese Uonnabi, che punta a riappropriarsi di un gesto d’amore e di gioia quali devono essere i baci.
Dal Torino Pride dello scorso 15 giugno e in tutti i Pride italiani successivi vengono distribuiti migliaia di cuori con il logo e il messaggio della campagna, chiedendo ai partecipanti di scattarsi un selfie mentre ci si bacia. Sul retro della cartolina cartacea e sui social, inoltre, è stato diffuso un test per scoprire, in chiave ironica, se e quanto si soffra di omofobia.
Se siete curiosi trovate il test (e i tanti “Kissoni” già inviati) sui profili Instagram di Uonnabi e Creative Fighters. Avanti tutta con le battaglie creative!

 

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Categorie: Cultura

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