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7 Febbraio 2020
Arrivano le lunchroom per gli studenti universitari
Raccolta differenziata, microonde e pareti di vetro: inaugurate il 3 febbraio due nuove sale da pranzo nella Palazzina Aldo Moro
Aurora Saldi
Ragazze e ragazzi seguono attenti le lezioni pomeridiane. Quattro pareti di spesso vetro li separano dai corridoi bianchi della nuovissima Palazzina Aldo Moro: l’effetto è quello di trovarsi di fronte a grandi acquari. Solo che dentro, invece di qualche specie marina protetta, ci sono gli studenti di Lingue dell’Università di Torino. Il polo, appena costruito, nasce infatti con l’intenzione di fornire una sede stabile proprio ai poliglotti dell’ateneo, che prima dell’apertura seguivano le lezioni in edifici diversi distribuiti su tutto il centro cittadino.
A completare la struttura, da lunedì 3 febbraio, sono state aggiunte due lunchroom. Pareti dipinte a fiori, lunghi tavoli bianchi, sedie in abbondanza: le nuove sale da pranzo per studenti sono accoglienti e spaziose. Niente a che vedere, insomma, con l’edilizia un po’ vintage e decisamente poco funzionale della sede immediatamente vicina, lo storico Palazzo Nuovo, in procinto di compiere ben 54 anni.
Nei nuovi spazi non mancano, in linea con la politica green abbracciata da Unito in particolare nell’ultimo anno, i supporti per la raccolta differenziata, comparsi recentemente in tutte le sedi universitarie dell’ateneo. Sono presenti anche due microonde, un lavandino e un punto condimenti: accorgimenti apparentemente piccoli, ma fondamentali per la comunità studentesca di via Sant’Ottavio, che da tempo lamenta l’assenza di locali adeguati in cui consumare il pranzo o fare una pausa.
A Palazzo Nuovo manca, infatti, una lunchroom e in generale le rappresentanze studentesche portano avanti da tempo istanze con l’amministrazione per ottenere un numero maggiore di spazi per gli studenti. In seguito allo scandalo amianto che nel 2015 ha investito l’Università di Torino, sono rimasti chiusi gli ultimi tre piani dell’edificio, in quanto soggetti a bonifica: anche per questo motivo, le aree disponibili sono insufficienti.
Sembrava dunque aver portato una ventata di novità e speranza l’apertura della nuova Palazzina Aldo Moro, che inoltre vanta aule modernissime. Non sono mancate però le criticità: il polo è stato infatti costruito da Unito con il contributo di una società privata, che detiene quindi la gestione di alcuni spazi. In virtù dell’accordo, a gennaio 2019 all’interno della sede ha aperto un fast food, che ha generato polemiche da parte della componente studentesca.
Le due nuove lunchroom, tuttavia – che contano un totale di 96 postazioni disponibili e sono aperte dalle 8 alle 20 – paiono costituire, almeno in parte, un grande passo avanti per i poli universitari centrali. «Sono soddisfatto che siano stati rispettati i tempi di consegna», ha dichiarato il Rettore Geuna all’inaugurazione, aggiungendo che proseguono i lavori per garantire un numero sempre maggiore di spazi.
Nel frattempo, però, tirano un sospiro di sollievo gli studenti, che, soprattutto in tempi di sessione esami, hanno finalmente la possibilità di riscaldare il pranzo e di studiare, tra una lezione e l’altra, negli spazi bianchi e ovattati della nuova sede.